Fonseca, quel no a Petrachi nello spogliatoio del Mapei ha cementato il gruppo

Fonseca, quel no a Petrachi nello spogliatoio del Mapei ha cementato il gruppo
Le quattro sconfitte nelle sei gare disputate nel 2020 (contro Torino, due volte la Juventus e il Sassuolo), non hanno scalfito la leadership di Fonseca. Anzi, nel momento...

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Le quattro sconfitte nelle sei gare disputate nel 2020 (contro Torino, due volte la Juventus e il Sassuolo), non hanno scalfito la leadership di Fonseca. Anzi, nel momento più difficile (quello trascorso sabato a Reggio Emilia), Paulo con decisione e fermezza ha addirittura acquistato punti con la squadra. Fine primo di Sassuolo-Roma: i giallorossi sono sotto di tre gol, dopo una prestazione a tratti imbarazzante. Quando il tecnico entra nel tunnel che porta agli spogliatoi dell’impianto emiliano, probabilmente si attarda qualche decina di secondi a parlare con uno dei suoi collaboratori, dando indicazioni per le sostituzioni da effettuare nella ripresa. Fatto sta che quando entra nello stanzone dov’è riunita la squadra trova Petrachi. Il ds, infuriato per l’atteggiamento avuto dai calciatori nei primi 45 minuti, lo ha anticipato lasciando la tribuna del Mapei Stadium per correre a parlare con Dzeko e compagni. Il tecnico, a dir poco sorpreso, invita subito il dirigente ad uscire. Della serie: alla squadra penso io. 

LA LEGGE DI PAULO 

Meglio precisare: nessuna sfida all’Ok Corral tra i due ma soltanto la volontà del portoghese di legittimare il suo ruolo. La meraviglia di Petrachi per la decisa indicazione dell’allenatore dura qualche secondo. Poi, una volta resosi conto da ex calciatore che il portoghese ha ragione, lascia il palcoscenico a Paulo. Che chiusa la porta - se anche ci fosse stata un minimo di perplessità da parte della rosa su come la Roma aveva affrontato la partita - è stato immediatamente visto sotto una luce diversa dai suoi calciatori. Non tanto dall’ala giovane del gruppo che già lo ha eletto a guida tecnico-tattica. Quanto dai big dello spogliatoio, Dzeko e Kolarov in testa. Un atteggiamento che non è altro una conferma di quello che il tecnico aveva dichiarato in un’intervista, datata novembre, rilasciata al sito della Uefa in occasione del match contro il Basaksehir: «Prima della partita i giocatori non intervengono, sono io che faccio il discorso. All’intervallo, possiamo anche discutere di qualche momento particolare della gara in cui uno o due giocatori magari dicono qualcosa a livello individuale. Ma sono io a parlare. Poi durante la settimana c’è tempo per confrontarsi su ogni cosa». Da sabato sera Petrachi ne ha avuto una dimostrazione. 
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Il Messaggero