Champions League, Tuchel alla vigilia della finale: «Giocheremo con coraggio. Pep un vincente»

Vigilia della finale di Champions League anche in casa Chelsea, che si affaccia alla partita dopo aver conquistato serenamente il terzo posto in classifica in Premier League....

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Vigilia della finale di Champions League anche in casa Chelsea, che si affaccia alla partita dopo aver conquistato serenamente il terzo posto in classifica in Premier League. È domani però che si gioca la partita dell'anno, contro i rivali inglesi del Manchester City di Pep Guardiola, che nell'ultimo scontro diretto di campionato inglese è stato battuto dall'11 di Thomas Tuchel, che domani sarà alla seconda finale consecutiva nella massima competizione europea.

VIGILIA - «Siamo molto concentrati. Sento che abbiamo fiducia, che è un buon sentimento per arrivare ad una finale. Ci siamo allenati due vole a Londra ieri, e oggi è l'ultimo allenamento per rifinire gli ultimi particolari e per trovare confidenza con lo stadio e prepararci al meglio all'incontro di domani»

BATTAGLIA TATTICA CON GUARDIOLA - «La partita è molto più di questo. Non è io contro lui, non è un match di tennis. Pep preparerà il suo team, io il mio. e noi È noi contro oro. Sappiamo quanto dovremo soffrire, e sappiamo con quanto coraggio dobbiamo affrontare alcune parti del match. È sempre difficile giocare contro il Manchester City e contro le squadre di Pep, che vince da sempre e impone sempre una mentalità vincente alle sue squadre. C'è un grande gap tra noi e loro, ma noi lo abbiamo ridotto già in altre occasioni e proveremo a farlo di nuovo.

FUTURO DEL CALCIO INGLESE - «Il calcio è cambiato in generale, è più tecnico e più veloce. Tutti i giocatori devono fare tutto, gli attaccanti devono anche difendere  e aiutare i centrocampisti e i difensori, in più devono essere coraggiosi e in grado di coprire spazi più ampi. Sono cmabiati anche i giocatori di conseguenza. ci sono tanti talenti e ho la fortuna di averne alcuni giovani che hanno una grande mentalità e che possono fare la differenza».

PREPARAZIONE DELLA PARTITA - «È la nostra routine avere sessioni tattiche per la difesa e per l'attacco. Siamo a conoscenza che nel calcio  hai sempre la possibilità di colmare il gap con i tuoi avversari, essendo coraggioso e giocando insieme, utilizzando le tue qualità e facendo il massimo possibile in ogni singolo minuto attarverso la cura dei dettagli».

INFORTUNI - «Buone notizie dall'infermeria, ci saranno sia Mendy sia Kantè»

EVENTUALITA' RIGORI - «Li alleniamo sempre, soprattutto prima di questi match. Non possiamo simulare la pressione e la fatica che ci potranno essere però, quindi vediamo cosa succederà. Abbiamo già identificato chi sono i ragazzi che eventualmente li tireranno, ma non sappiamo chi sarà in campo quando e se ci saranno da tirare».

ESPERIENZA NELLE FINALI - «Il Chelsea è una squadra diversa, e ho dei giocatori diversi. Se fossi giocatore potrebbe aiutarmi. L'esperienza sicuramente è cruciale quando alleni, e di sicuro impariamo dalle sconfitta. Ma la Champions League dell'anno scorso fu un tornero differente, a eliminazione diretta e di soli tre match in pochi giorni. Noi quest'anno abbiamo fatto tanta strada per essere qui, Frank [Lampard] ha fatto dei grandi gironi, e adesso vogliamo fare l'ultimo step per vincere il trofeo».

L'IMPREVEDIBILE PEP E IL RITORNO IN TERRA LUSITANA - «Non so cosa farà, non posso essere nella sua testa e non so cosa succederà domani. Posso solo sperimentare un numero alto di situazioni che possono succedere domani, ma la cosa importante è che spingerò i miei ragazzi ad essere coraggiosi, ad attaccare in maniera aggressiva e li guiderò a dare il massimo in ogni situazione di gioco. Sono felice di rigiocare la finale, ho delle buone memorie in Portogallo, e in più giocheremo in una grande stadio dove avrò la mia famiglia a vedermi, che è ciò di cui vado più fiero».

MOTIVAZIONI E TENSIONE - «Non è una settimana normale, è inutile nascondersi. Tutti si sentono in maniera diversa, ma arriviamo qui come una squadra. È molto eccitante ma è anche una settimana molto stancante. Oggi abbiamo avuto dei buoni momenti di relax nell'hotel anche per "respirare un po'". La tensione si sta costruendo naturalmente, non vogliamo arrivare a domani né sovraeccitati né sottoeccitati. Sicuramente saremo un po' nervosi, ma possiamo usare questo nervosismo come un boost per dare di più. Bisogna solo accettarla e gestirla, ed essere in campo quello che siamo, facendo ciò che sappiamo fare».

 

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Il Messaggero