Una sconfitta che forse fa più male al calcio italiano che non alla stessa I'Inter. Svanisce il sogno di tornare dieci anni dopo su una vetta d’Europa, per quanto...
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ILLUSIONE
A inizio ripresa Gagliardini avrebbe potuto indirizzarla diversamente ed è inutile chiedersi che cosa sarebbe successo se al suo posto avesse giocato Eriksen. Si sa che Conte va preso chiavi in mano. Per quello che è, per quello che fa, per come si comporta. Vedremo che conseguenze avrà il suo clamoroso sfogo contro la società: le parole del presidente Zhang a fine partita sono state ambigue, quelle dello stesso allenatore più decise, nessuna marcia indietro. Il futuro è un’incognita oscura, una tregua sembra complicata. Allegri è pronto dietro l’angolo. In ogni caso, con Conte l’Inter è cresciuta. Dopo le iniziali delusioni in Champions, ha imparato a gestire meglio le energie.
CORSA MANCATA
Ha concluso il campionato a un solo punto dalla Juventus, anche se non è mai stata davvero in corsa per lo scudetto. Prima della pandemia, ha fallito i confronti diretti, dopo ha avuto distrazioni fatali (Sassuolo, Bologna...). Alcuni azzurrabili, come Barella e Bastoni,sono maturati molto.Lukaku è arrivato a 34 reti, come Ronaldo, nella sua prima annata interista, anche se ieri a tu per tu con il portiere ha mancato il colpo del ko e poi è stato protagonista dell’autogol decisivo.Quando dice male… Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero