Europa league, una sconfitta che fa più male al calcio italiano che all'Inter

Europa league, una sconfitta che fa più male al calcio italiano che all'Inter
di Gianfranco Teotino
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Sabato 22 Agosto 2020, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 10:48

Una sconfitta che forse fa più male al calcio italiano che non alla stessa I'Inter. Svanisce il sogno di tornare dieci anni dopo su una vetta d’Europa, per quanto non la principale, ma le ragioni perché il club nerazzurro esca da questa stagione ragionevolmente soddisfatto non mancano. La maledizione dell’Europa League invece continua: da quando la Coppa Uefa ha cambiato nome, nessuna squadra italiana ha più sollevato il trofeo, addirittura questa è stata la prima finale in assoluto. Non sufficiente a cambiare la storia di un decennio nero: zero Champions, zero Europa League, zero tituli. Le speranze coltivate prima della pandemia, con cinque squadre ancora in lizza in Europa, si sono sgretolate alla ripresa: la Juventus è uscita con un Lione così scarso che per la prima volta dopo 25 anni non parteciperà a nessuna competizione europea; il Napoli è stato eliminato da un Barcellona in crisi; Inter e Roma hanno perso, con dignità, contro il Siviglia re dell’Europa League,ma hanno perso; soltanto l’Atalanta è uscita fra gli applausi. Un calcio che non primeggia in Europa non è attrattivo per i più grandi campioni: ci sarebbe bisogno di top player nel vivo della carriera, non solo quelli già sul viale del tramonto. Ma tutto questo non può essere imputato all’Inter, che anzi va ringraziata per averci provato fino in fondo. La finale è stata spettacolare. Ha giocato di più l’ottimo Siviglia di Monchi e Lopetegui, ha provato a essere più diretta l’Inter, che però ha difeso male in area di rigore ed era un po’ troppo nervosa. Si sono segnati tanti gol, come in tutto il calcio post Covid.
ILLUSIONE  
A inizio ripresa Gagliardini avrebbe potuto indirizzarla diversamente ed è inutile chiedersi che cosa sarebbe successo se al suo posto avesse giocato Eriksen. Si sa che Conte va preso chiavi in mano. Per quello che è, per quello che fa, per come si comporta. Vedremo che conseguenze avrà il suo clamoroso sfogo contro la società: le parole del presidente Zhang a fine partita sono state ambigue, quelle dello stesso allenatore più decise, nessuna marcia indietro. Il futuro è un’incognita oscura, una tregua sembra complicata. Allegri è pronto dietro l’angolo. In ogni caso, con Conte l’Inter è cresciuta. Dopo le iniziali delusioni in Champions, ha imparato a gestire meglio le energie.
CORSA MANCATA
Ha concluso il campionato a un solo punto dalla Juventus, anche se non è mai stata davvero in corsa per lo scudetto. Prima della pandemia, ha fallito i confronti diretti, dopo ha avuto distrazioni fatali (Sassuolo, Bologna...). Alcuni azzurrabili, come Barella e Bastoni,sono maturati molto.Lukaku è arrivato a 34 reti, come Ronaldo, nella sua prima annata interista, anche se ieri a tu per tu con il portiere ha mancato il colpo del ko e poi è stato protagonista dell’autogol decisivo.Quando dice male…

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