Coronavirus, da Vigo alla Danimarca in auto per tremila chilometri: la fuga romanzesca di Pione Sisto per fuggire dalla quarantena

Coronavirus, da Vigo alla Danimarca in auto per tremila chilometri: la fuga romanzesca di Pione Sisto per fuggire dalla quarantena
Sarà anche stata la nostalgia di casa, ma la decisione di Pione...

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Sarà anche stata la nostalgia di casa, ma la decisione di Pione Sisto, attaccante del Celta Vigo, è sembrata davvero un po’ folle. Fuggire dalla Spagna in auto, assieme alla sorella, per raggiungere la Danimarca dopo un lungo ed estenuante viaggio di tremila chilometri, disinteressandosi delle restrizioni imposte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Dal 2016 in Liga, acquistato dal Midtjylland per sei milioni di euro, Pione Sisto - nato a Kampala (capitale dell’Uganda) da genitori sudsudanesi e naturalizzato danese - è considerato un ragazzo piuttosto strano: «Non esce mai né beve quando andiamo a cena», ha detto Iago Aspas, suo compagno di squadra. La sua fuga romanzesca inizia qualche giorno fa, quando il direttore sportivo della squadra galiziana, Felipe Miñambres, ha chiamato il calciatore numerose volte senza ricevere risposta. Preoccupati, alcuni dirigenti del club sono andati a casa sua, ma dopo aver visto la porta chiusa, le finestre serrate, le luci spente e l’auto sparita, hanno capito tutto. Vuoi la nostalgia, vuoi la paura, Pione Sisto ha raggiunto la sua famiglia in Danimarca, lì dove si sono rifugiati quando lui aveva soltanto due mesi per scappare dalla sanguinosa guerra scoppiata nel sud del Sudan. Il Celta Vigo lo multerà sicuramente e l’attaccante è uno che colleziona sanzioni su sanzioni. Come l’anno quando, dopo essere stato male, aveva ammesso di essersi nutrito soltanto di frutta per 21 giorni di fila. Un ragazzo atipico, originale, complesso. Tanto che tempo fa si presentava agli allenamenti con alcuni libri di filosofia (tra i quali, “Il risveglio dell’intelligenza”) che riassumeva ai propri compagni con tanto di riflessioni di tipo esistenziali. Nei pressi di Vigo c’è chi riconduce tutto ai traumi avuti durante l’infanzia, come appunto i racconti pieni di paura dei suoi genitori su quella maledetta guerra che ha martoriato l’anima del Sudan per decenni. Noi tutti lo abbiamo visto al Mondiale di Russia 2018 con la maglia della Danimarca. Dalla gioia al terrore per la pandemia, con questa fuga rocambolesca che ha infranto ogni tipo di regola.
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Il Messaggero