Edoardo Bove chi è? Passioni, famiglia, università e calcio: ecco chi è il centrocampista (lanciato da Mourinho) che ha segnato al Bayer

Il gol della vittoria in Europa League e la storia di un "ragazzo normale" cresciuto alla Boreale Don Orione

Edoardo Bove chi è? Passioni, università e calcio: ecco chi è il centrocampista (lanciato da Mourinho) che ha segnato al Bayer
«C'è più dei sui genitori, della nonna. Ha estrema educazione, ha formazione intellettuale e accademica». Ecco chi è Edoardo Bove, così...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«C'è più dei sui genitori, della nonna. Ha estrema educazione, ha formazione intellettuale e accademica». Ecco chi è Edoardo Bove, così lo definisce José Mourinho dopo il gol segnato nella semifinale d’andata di Europa League contro il Bayer Leverkusen. Lo ha soprannominato “cane malato” qualche tempo fa, proprio per fa perché morde, corre, dà tutto quando gioca. Proprio come ieri che in assenza dei titolari, lui non li ha fatti rimpiangere battenzando a rete una respinta del portiere Hrádecký su girata di Abraham. 

 

Chi è Edoardo Bove, giocatore della Roma?

Edoardo Bove è cresciuto nelle giovanili della Boreale Don Orione, è figlio di papà Giovanni e mamma Tanya, la sua fidanzata si chiama Martina e a scoprirlo è stato Leandro Leonardi, amico stretto della famiglia, che lo ha visto nascere e crescere calcisticamente. Vive a Trastevere. Ha frequentato il liceo presso l’Istituto Internazionale Paritario Giovanni Paolo II di Ostia, con una sede distaccata a Trigoria diplomandosi con 100. Adesso studia Economia e Management all’Università Guido Carli (ha già dato 6 esami) con lo scopo tracciare il suo futuro da dirigente nel calcio. A soli 20 anni (21 il 16 maggio) e nonostante sia solo all’inizio della sua avventura da calciatore, ha capito che questa vita non sarà eterna e vuole farsi trovare pronto quando arriverà alla fine. A scovarlo è stato Bruno Conti che se ne è innamorato dopo un provino a Trigoria, è in giallorosso dal 2012/13 e ha fatto tutta la trafila partendo dagli Under 16, poi Under 17, Primavera e Serie A. Le prime convocazioni sono arrivate contro Young Boys, CSKA Mosca e Manchester United nell’ultimo anno di Fonseca, mentre l’esordio è stato contro il Crotone il 9 maggio 2021 proprio con l’ex allenatore giallorosso. Ma è Mourinho ad avergli dato davvero fiducia: quest’anno in Serie A ha totalizzato 18 presenze, 8 in Europa League e 1 in Coppa Italia giocando 922 minuti. 

 

Quali sono le passioni di Bove?

Edoardo Bove ama anche il tennis, sport che gli ha insegnato ad affrontare i problemi in campo senza cedere alla pressione. In passato ha sfidato anche Lorenzo Musetti in qualche torneo, ma il suo punto di riferimento era Roger Federer. Un’altra passione è il motociclismo, è amico di Fabio Di Giannantonio con cui condivide anche lo stesso agente (Diego Tavano). 

Bove, futuro alla Totti e De Rossi

Il futuro di Edoardo Bove è ancora tutto da scrivere, ha firmato il rinnovo contrattuale con la Roma a dicembre 2021 assieme a Darboe e Zalewski fino al 2024. Il primo anno ha percepito 70.000 euro, poi 80, 90 e infine 100. Ma è possibile che a fine stagione venga ridiscusso l’accordo, o mandato in prestito in una squadra in cui può giocare con continuità. Mourinho non ha voluto scomodare i grandi del passato: «Non voglio paragonarlo a nessun calciatore storico ma sta dimostrando di essere un gran giocatore e un grande ragazzo», ha detto. Edoardo è cresciuto guardando Francesco Totti e Daniele De Rossi, non ha mai avuto la fortuna di giocarci insieme ma per lui sono due punti di riferimento. L’obiettivo è diventare un simbolo della città in cui è nato e cresciuto, seguendo il loro stesso percorso. Ha un ottimo rapporto anche con Pellegrini che lo ha aiutato molto nella crescita, così come Cristante e Mancini. Il suo sogno è giocare la Champions e magari il prossimo anno potrebbe avverarsi vincendo l’Europa League con la sua squadra del cuore.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero