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Le sensazioni sono buone dopo il provino di questa mattina, Paulo Dybala se la sente. La caviglia non fa male, risponde bene alle sollecitazioni della palla, al contrario dell’ultimo allenamento svolto a Trigoria martedì. A poche ore dalla finale contro il Siviglia, Paulo vuole dare una gioia al suo allenatore, mettendosi a disposizione già dall’inizio del match, cosa che il tecnico non aveva previsto fino alla vigilia, vedendolo ancora in condizioni precarie e poco sicuro nel calciare il pallone.
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Ora sta al tecnico stesso decidere (e rischiare) se impiegarlo o meno nell’undici titolare, provato fino a ieri senza l’argentino, o con lui solo a mezzo servizio. «Ha solo venti, trenta minitini nelle gambe», ci ha confessato Mou dopo la conferenza stampa del giorno prima. Un po’ di pretattica ci sta, e Mourinho in questp è un maestro e ci sono i precedenti che lo raccontano (da Pogba a Sneijder) ma è pur vero che Paulo nell’ultimo mese è sceso in campo da titolare per l’ultima volta nella sfida di andata contro il Feyenoord, per poi ripresentarsi solo per due spezzoni contro Leverkusen e Inter, saltando le sfide con Bologna, Salernitana e Fiorentina. La Roma quindi stasera potrebbe scendere in campo con Rui Patricio in porta, i tre di difesa Mancini, Smalling e Ibañez, in mezzo Celik, Cristante, Matic, Pellegrini e Spinazzola, con la Joya e Abraham in avanti. Oppure il piano B, con El Shaarawy o Wjinaldum al posto dell’argentino, come da programmi iniziali.
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