Ci sono gesti, nel calcio, che valgono più di tante parole. Di molte frasi fatte, a volte lanciate nel mucchio senza saperne esattamente il significato. Gesti come quello...
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Immediato il capannello di calciatori intorno a Gianmarco, che si tiene il ginocchio e chiede l'intervento del dottore. Che arriva e chiede di portare fuori campo il calciatore. Sui campi di Eccellenza, però, barelle e automobiline per il pronto soccorso non sono neanche lontanamente pensabili. E allora? Ecco che scatta la solidarietà dei rivali, più che dei compagni di Scacchetti, che si prestano per aiutare il loro avversario (e per qualcuno anche amico) portandolo fuori a braccia, tra gli applausi del pubblico del Superga e le lacrime dell'attaccante, che ha già vissuto il dramma di un infortunio grave al ginocchio.
Pensare ad un gesto così in una partita come Citta di Ciampino-Vis Artena (prima contro terza in classifica) era difficile per tanti, se non per tutti. Ma il calcio, e le persone, sanno sorprendere sempre, facendo prevalere l'aspetto umano su quello (a volte becero) della trance agonistica. Vedere quattro, cinque calciatori del Città di Ciampino portare Scacchetti fuori dal campo (e assicurarsi poi delle sue condizioni), è stato quasi uno spot per il calcio dilettantistico, che non sa proporre solo animosità, litigiosità e acredine. Ma anche, o forse soprattutto, tanta sportività.
Rob. Av. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero