Djordjevic a valanga per cancellare Klose, i 3 gol di Palermo lo hanno rilanciato

Djordjevic a valanga per cancellare Klose, i 3 gol di Palermo lo hanno rilanciato
Tre gol in serbo. Mica male per rompere il ghiaccio in serie A. A valanga Djordjevic (nella foto): non succedeva addirittura da tre anni che un attaccante biancoceleste segnasse...

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Tre gol in serbo. Mica male per rompere il ghiaccio in serie A. A valanga Djordjevic (nella foto): non succedeva addirittura da tre anni che un attaccante biancoceleste segnasse una tripletta lontano dall'Olimpico. Dai tempi di Pandev (11 gennaio 2009 a Reggio Calabria), non certo uno col vizio del gol. A maggior ragione, ora Filip dovrà dimostrare d'averci la rete nelle vene. Spodestato subito Miro, addirittura con un record: mai un tris in trasferta per il panzer nella sua carriera biancoceleste. Ma adesso riparte subito il duello. Ieri Klose era a colloquio fitto con Tare a Formello, lui rimane re in patria: impossibile dimenticare la cinquina al Bologna il 5 maggio. Piè immortale. Ora però la Lazio ha scoperto un mancino d'oro. Partono paragoni ingombranti: chi rivede Giordano, chi si lancia nell'assonanza con “Giorgione”. Duecentoventisette minuti a digiuno, in 90' Djordjevic sale dalle stalle alle stelle. Brilla quella “tripla”, forse nel destino (come il connazionale Mihajlovic), che scansa finalmente le nubi sotto porta. Filip si sblocca e non si ferma più. E pensare che Pioli lo stava sostituendo: una tiratina d'orecchie per un inutile tacco subito dopo il primo gol. Klose si sfilava la tuta proprio mentre Djordjevic stoppava il filtrante di Lulic, si voltava e beffava tutti col tiro a giro. Che prodezza! E che esplosività nel diagonale, palo-gol. Palla al braccio e Favorita a casa. Era toccato a Ibra (tripletta) l'ultima volta. S'è preso la Lazio, Djordjevic. Spesso poco servito, ha fatto tutto da solo. Per dimostrare che è un goleador. Dodici centri in sei mesi, al Nantes non li hanno dimenticati: «E' un grande giocatore – assicura il dg Kita – ma devono arrivargli palloni in area. Non è vero che poteva finire all'Inter a gennaio, era una nostra strategia per strappare più soldi alla Lazio». Invece questo “toro” è un colpo a parametro zero. Aveva già imparato l'italiano, adesso può urlare a rete.
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Il Messaggero