La Fiorentina rischia di mettere seriamente nei pasticci la Juve, salvata dal gol di Milik e dalle parate decisive di Perin. Al Franchi finisce 1-1 ma i viola meritano di più, e giocano meglio, mentre la Juve incassa il terzo pareggio nelle ultime quattro partite, e martedì c’è il Psg a Parigi. Al netto di assenze, turnover e nuovi giocatori appena arrivati, la confusione che regna in campo è difficile da giustificare per Allegri, accontento sul mercato in tutto e per tutto, regista compreso. Brutta e svogliata, approssimativa e molle, sempre in balìa dell’avversario, la Juve non dà mai la sensazione di dominare il gioco e nemmeno di poter a vincere la partita. Nonostante il vantaggio quasi immediato, con la seconda rete di Milik nei primi 27 minuti in bianconero: zampata di opportunismo su tiro cross di Kostic dalla sinistra. Il problema è che la Juve praticamente finisce lì, il resto è un monologo viola, i bianconeri si spengono mentre la Fiorentina trova l’1-1 in contropiede, dopo un’occasione clamorosa in area sui piedi di McKennie.

Kouame alla mezz’ora sfugge alla difesa bianconera, si fa mezzo campo palla al piede e trafigge Perin. La Juve sbanda, la Viola non infierisce: calcio di rigore per fallo di mano di Paredes (debutto da dimenticare per l’argentino), ma Jovic si fa deviare il tiro dal dischetto da un super Perin che tiene a galla i suoi. Il cambio all’intervallo con De Sciglio che entra al posto di Di Maria è emblematico. In difficoltà anche fisiche l’argentino, ma è difficile trovare spunti positivi bianconeri al Franchi. C’è pochissimo oltre al guizzo di Milik dell’1-0: manovra lenta e occasioni ridotte al minimo. Allegri prova a cambiare qualcosa variando il sistema di gioco in corsa e cercando di alzare il baricentro con l’ingresso di Kean, Fagioli e Miretti, ma è Amrabat a sfiorare il gol nel finale, Perin vola e devia in angolo.