Di Natale infinito, mister 200 gol punta il mito Baggio

Di Natale infinito, mister 200 gol punta il mito Baggio
Totò che visse 200 volte. Segno ergo sum. La favola dell'ex guappo di Pomigliano d'Arco è quella di un Guareschi del calcio che s'è ritagliato la vita a misura di...

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Totò che visse 200 volte. Segno ergo sum. La favola dell'ex guappo di Pomigliano d'Arco è quella di un Guareschi del calcio che s'è ritagliato la vita a misura di provincia. Poteva andare alla Juve, era l'agosto 2010, rispose "no grazie" e aggiunse: «Come Totti e Del Piero sono diventato una bandiera». Come Totti, Di Natale è l'ultra 37enne del massimo campionato. E come Totti a Roma, anche lui è rimasto lì, a Udine, dove ieri ha celebrato rispettivamente: il gol numero 200 in A - 7°nei marcatori di sempre - nonché il gol n. 300 tra i professionisti nonché la 400°gara tra le grandi. Tutto tondo. Come il numero 10 tatuato sulla pelle, numero del suo modello (in campo) Maradona e di quel Baggio (il Divin Codino dista poco, quota 205) che un giorno, rimirandolo, si vide allo specchio: «Di Natale è come me». L'acuto col Chievo incarna la sostenibile leggerezza del calcio di Totò: stop, tiro, gol. La torta da 200 fette è così ripartita: 161 col destro, 27 col sinistro, 12 di testa, 182 con l'Udinese e 18 con l'Empoli. Il primo: 14 settembre 2002, Como-Empoli 0-2, in panchina sedeva quel Silvio Baldini che ci vide lungo. Oggi è Andrea Stramaccioni a ratificare che Totò da Napoli - nato da un imbianchino, papà Salvatore, e mamma Giovanna - «è un campione nella storia». È, Di Natale, uno che ha anche ingoiato bocconi amari in nazionale. Ma lontano dall'azzurro è sempre brillato della luce propria. Che non è quella dei riflettori. Bensì quella delle esultanze, dei piccoli hobby (pesca, tennis), di una moglie, Ilenia, conosciuta a Empoli e immediata radiografata come il proprio riflesso: «Mai con una showgirl, preferisco una donna tranquilla, timida, di valore, che ha tirato su due figli». Con loro e con «tutti i compagni e gli allenatori di oggi e di ieri», Di Natale festeggerà l'ingresso nell'olimpo dei bomber. Non male per uno che lo scorso gennaio diceva: «A giugno smetto». Scusa?


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Il Messaggero