Lotito e Pallotta. Pallotta e Lotito. Due volti perfetti per rappresentare questo derby degli opposti. Uno lanciatissimo e presente, l’altro assente e ormai all’addio....
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STRISCIA RECORD
La Lazio viene da 11 vittorie di fila. Non certo una striscia casuale. Piuttosto il giusto ruolino di una squadra forte, di un tecnico preparato e predestinato e di un gruppo che sta insieme da 4 anni ed è cresciuto. Davanti c’è la dodicesima. Quella del primato cittadino. Quella che secondo gli storici del campionato porta allo scudetto. E’ successo già quattro volte: Mancini all’Inter, a Conte alla Juve e per due volte all’Allegri bianconero. La Roma viaggia tra alti e bassi. La continuità è una chimera. In estate ha cambiato tanto a cominciare dal tecnico. Fonseca si è rivelato un ottimo allenatore che però non ha avuto materiale da plasmare.
IL DISCORSO
Lotito pater familias. Pallotta quasi uno sconosciuto. Claudio ha faticato a farsi apprezzare, il secondo ha fatto di tutto per non riuscirci. Claudio è passato dalle contestazioni roventi agli applausi per le coppe vinte. Jim sarà ricordato più per le cose negative che per quelle positive. Ieri Lotito è andato a Formello per caricare la squadra. «Siamo una grande famiglia. Dobbiamo dare tutto in campo per vincere. Fondamentale sarà restare umili» le parole rivolte alla squadra. Pallotta è rimasto in silenzio. Nemmeno un cinguettio da oltreoceano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero