La Lazio punta su Correa per bucare la fragile difesa di Fonseca

Correa (foto Rosi)
Ma quale spaccapartite, spaccacuore. Correa ormai è una freccia titolare. Quasi un anno fa subentrò solo al 53’ nel derby, domenica Joaquin vuole ballare subito fra i lupi. E...

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Ma quale spaccapartite, spaccacuore. Correa ormai è una freccia titolare. Quasi un anno fa subentrò solo al 53’ nel derby, domenica Joaquin vuole ballare subito fra i lupi. E allora tango, perché il capocannoniere del precampionato è già al top e lo ha dimostrato. A Marassi ha mandato in tilt la Samp, ha accelerato e messo lo zampino sul risultato. Ha segnato e non ha esultato, state certi che con la Roma farà il matto: «Grande inizio, ma ora testa al prossimo incontro». Correa promette di correre più forte del vento, di sollevarsi sugli avversari: «Perché sono pronto al decollo». Allacciate le cinture. Si è preparato tutta l’estate e anche prima con un preparatore personale per questo appuntamento, i giallorossi lo hanno imparato a conoscere nella stracittadina di ritorno. Il 2 marzo un filtrante di Correa mise Caicedo davanti alla porta tutto solo, poi si procurò il rigore trasformato da Ciro. Da allora l’argentino è ancora cresciuto, nel finale della scorsa stagione è stato ancora più incisivo. Così il bottino finale lo ha incoronato miglior assist-man (6) del campionato al pari di Luis Alberto e Immobile, con diversi minuti in meno. 

BLINDATO 
Ha voglia di mostrare il suo infinito talento, Correa ha ricominciato da dove ci aveva lasciato. Il giorno della definitiva consacrazione è scattato il 15 maggio. Correa è esploso: in finale con l’Atalanta indimenticabile l’ultimo scatto, quella corsa forsennata al 90’ per chiudere il conto. Già dalla semifinale di ritorno di Coppa col Milan, Joaquin aveva però preso per mano la Lazio per regalarle l’Europa e un altro trofeo. E pensare che tutti gli rimproveravano la scarsa efficacia sotto porta. Anche alla faccia di chi ancora non lo riconvoca con l’Argentina, Correa ha già segnato alla prima. Contro la Samp, la squadra che lo aveva pagato 9 milioni per portarlo in Italia. La Lazio lo ha ricomprato a 16 (oltre a tre di bonus) dal Siviglia, ma quest’estate ha inserito subito una clausola (da 70 milioni) che fa capire quanto lo stima. Lotito ha voluto blindare così il suo gioiello, insieme all’adeguamento e al rinnovo sino al 2024. 
LIBERTÀ

Tremano adesso sull’altra sponda. Perché Correa in questa forma può facilmente passeggiare sulle acque della precaria difesa avversaria. A Formello con Inzaghi ha già visionato l’ultima gara, l’argentino non darà nessun punto di riferimento, avrà carta bianca. Questa può essere l’arma per mandare al diavolo la tattica giallorossa e spedire subito Fonseca dietro la lavagna. Correa è stato fondamentale nell’ultima vittoria, ma non ha ancora segnato alla Roma. Nel suo piede ieri s’è gonfiata una vena. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero