BLINDATO
Ha voglia di mostrare il suo infinito talento, Correa ha ricominciato da dove ci aveva lasciato. Il giorno della definitiva consacrazione è scattato il 15 maggio. Correa è esploso: in finale con l’Atalanta indimenticabile l’ultimo scatto, quella corsa forsennata al 90’ per chiudere il conto. Già dalla semifinale di ritorno di Coppa col Milan, Joaquin aveva però preso per mano la Lazio per regalarle l’Europa e un altro trofeo. E pensare che tutti gli rimproveravano la scarsa efficacia sotto porta. Anche alla faccia di chi ancora non lo riconvoca con l’Argentina, Correa ha già segnato alla prima. Contro la Samp, la squadra che lo aveva pagato 9 milioni per portarlo in Italia. La Lazio lo ha ricomprato a 16 (oltre a tre di bonus) dal Siviglia, ma quest’estate ha inserito subito una clausola (da 70 milioni) che fa capire quanto lo stima. Lotito ha voluto blindare così il suo gioiello, insieme all’adeguamento e al rinnovo sino al 2024.
LIBERTÀ
Tremano adesso sull’altra sponda. Perché Correa in questa forma può facilmente passeggiare sulle acque della precaria difesa avversaria. A Formello con Inzaghi ha già visionato l’ultima gara, l’argentino non darà nessun punto di riferimento, avrà carta bianca. Questa può essere l’arma per mandare al diavolo la tattica giallorossa e spedire subito Fonseca dietro la lavagna. Correa è stato fondamentale nell’ultima vittoria, ma non ha ancora segnato alla Roma. Nel suo piede ieri s’è gonfiata una vena.
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