I tifosi della Roma sono in rivolta per l’addio di Daniele De Rossi annunciato ieri dal club e senza preavviso. Dopo gli striscioni esposti nella notte sotto la...
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I tifosi hanno esposto un lungo striscione «AS Azienda, oggi chiarimo ‘sta faccenda», usando il termine “azienda” più volte pronunciato ieri in conferenza stampa dall’amministratore delegato Guido Fienga. I tifosi si sono poi spostati davanti all’ingresso del centro tecnico esponendo lo striscione «Noi l’As Roma voi azienda…funebre» e poi «Fatelo rinnovare», quest’ultimo con riferimento a Daniele De Rossi.
Durante la contestazione De Rossi, Ranieri e Massara sono usciti dal centro tecnico per un confronto con i tifosi durato circa una decina di minuti. Nel corso del colloquio il centrocampista ha confermato che la sua avventura alla Roma è finita e ha tentato di placare l'ira dei tifosi. Terminato il confronto i contestatori hanno lasciato il Fulvio Bernardini.
Secondo una ricostruzione di alcuni tifosi presenti al confronto con Ranieri e De Rossi (che sono stati invitati al vicepresidente Baldissoni a un colloquio nella nuova sede all’Eur), il tecnico nel difendere il direttore sportivo Massara avrebbe attribuito la responsabilità della decisione di non rinnovare il contratto al centrocampista a chi si trova a Londra (Franco Baldini, soprannominato “testa grigia”) e a Boston (il presidente Pallotta). La palla poi è passata a De Rossi che ha provato a tranquillizzare gli animi. Il capitano ha poi confermato quanto detto ieri in conferenza stampa, ossia che la decisione di non rinnovare il contratto è arrivata da Boston e non dai dirigenti a Trigoria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero