Roma, contestazione a Trigoria per l'addio di De Rossi. Il giocatore, Massara e Ranieri a confronto con i tifosi

Roma, contestazione a Trigoria per l'addio di De Rossi. Il giocatore, Massara e Ranieri a confronto con i tifosi
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 15 Maggio 2019, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 22:34

I tifosi della Roma sono in rivolta per l’addio di Daniele De Rossi annunciato ieri dal club e senza preavviso. Dopo gli striscioni esposti nella notte sotto la sede del club e nei pressi di casa del centrocampista, nel primo pomeriggio circa 150 ultrà romanisti si sono dati appuntamento davanti ai cancelli del centro tecnico di Trigoria per protestare contro la presidenza James Pallotta.



I tifosi hanno esposto un lungo striscione «AS Azienda, oggi chiarimo ‘sta faccenda», usando il termine “azienda” più volte pronunciato ieri in conferenza stampa dall’amministratore delegato Guido Fienga. I tifosi si sono poi spostati davanti all’ingresso del centro tecnico esponendo lo striscione «Noi l’As Roma voi azienda…funebre» e poi «Fatelo rinnovare», quest’ultimo con riferimento a Daniele De Rossi.



Durante la contestazione De Rossi, Ranieri e Massara sono usciti dal centro tecnico per un confronto con i tifosi durato circa una decina di minuti. Nel corso del colloquio il centrocampista ha confermato che la sua avventura alla Roma è finita e ha tentato di placare l'ira dei tifosi. Terminato il confronto i contestatori hanno lasciato il Fulvio Bernardini.

Secondo una ricostruzione di alcuni tifosi presenti al confronto con Ranieri e De Rossi (che sono stati invitati al vicepresidente Baldissoni a un colloquio nella nuova sede all’Eur), il tecnico nel difendere il direttore sportivo Massara avrebbe attribuito la responsabilità della decisione di non rinnovare il contratto al centrocampista a chi si trova a Londra (Franco Baldini, soprannominato “testa grigia”) e a Boston (il presidente Pallotta). La palla poi è passata a De Rossi che ha provato a tranquillizzare gli animi. Il capitano ha poi confermato quanto detto ieri in conferenza stampa, ossia che la decisione di non rinnovare il contratto è arrivata da Boston e non dai dirigenti a Trigoria.

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