De Rossi come Griezmann e Ribery: tutti i campioni che salutano a fine stagione

De Rossi come Griezmann e Ribery: tutti i campioni che salutano il club
Cadono di miti, scivolano via le leggende, si rotola nei territori tristi, e struggenti, degli addii. Da ieri lo sappiamo: Daniele De Rossi, nei fatti, è stato costretto a...

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Cadono di miti, scivolano via le leggende, si rotola nei territori tristi, e struggenti, degli addii. Da ieri lo sappiamo: Daniele De Rossi, nei fatti, è stato costretto a lasciare la Roma. Eppure De Rossi non rimarrà l’unica icona a dover salutare la propria squadra (storica), tra poche settimane, alla fine della stagione.


Xavi, ad esempio, uno dei simboli del Barcellona di Guardiola, direttamente si ritirerà dal calcio. Chiuderà la carriera da giocatore con l’Al Sadd, in Qatar, e ne diventerà l’allenatore. Grandi saranno invece gli esodi dall’Atletico Madrid e dal Bayern Monaco. 

Griezmann, Godin e Juanfran saluteranno la squadra biancorossa dopo aver vissuto anni pazzeschi e troveranno case nuove e un futuro diverso: Griezmann sembra orientato al Barça, Godin all’Inter, tanto per citarne un paio. Analogamente, a tre calciatori speciali come Ribery, Robben e Rafinha non verrà facile sfilarsi la maglia del Bayern, ma la strada è  ormai tracciata, e il tempo ha sigillato la decisione.

In attesa di giocare la finale di Europa League, Cech e Cahill hanno già annunciato la separazione dal Chelsea di Maurizio Sarri. E non basta. Ander Herrera, Valencia e Mata andranno via dal Manchester Utd, come van Persie congederà il Feyenoord (e probabilmente il pallone giocato). Welbeck e Sturridge, poi, non rinnoveranno con l’Arsenal e il Liverpool.

Logicamente non tutte le storie sono sovrapponibili o simili. In qualche caso sono i giocatori a voler voltare pagina, in altri le società. In alcuni ha timbrato la sentenza semplicemente l’andare degli anni. O il mutare di certe ambizioni, o priorità. Sempre, però, a rimanere in superficie è un velo di nostalgia, unito alla consapevolezza che ogni storia ha un suo tempo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero