«Il San Paolo mi porta fortuna: ho fatto il record personale e ho vinto la gara. Quindi yeah!». Daisy Osakue la ventitreenne italiana, nata a Torino da genitori...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Sono molto felice di aver vinto - dice l'atleta solare e sorridente come non mai - anche perché avevo di fronte avversarie toste. Soprattutto la tedesca Claudine Vita, la più tosta di tutte. Adesso Marilù Marello, la mia allenatrice, mi ha dato tre giorni di pausa e me li sto godendo a spasso per Napoli. Anche se oggi mi sono svegliata a mezzogiorno cerco di recuperare il tempo visitando questa città meravigliosa». «Adesso mi riposo un pò - continua - scarico lo stress e da lunedì ricomincio più carica che mai in vista dei campionati italiani a Bressanone a fine luglio e della coppa Europa ad agosto in Polonia. E poi ovviamente penso ai Mondiali di Doha di fine settembre».
Ma il vero sogno proibito restano i Giochi olimpici di Tokyo 2020. «Beh sì - dice incrociando le dita - nelle Olimpiadi ci spero proprio. Pregate tutti i vostri santi, nominatemi nelle vostre preghiere, io ci sto provando con tutta me stessa e spero, centimetro dopo centimetro, di arrivarci». Osakue non rinuncia a lanciare un appello ai giovani: «Ragazzi non abbiate paura di mettervi in gioco. Nessuno è mai fuori forma per fare sport. Fate qualsiasi cosa, lo sport fa bene, aiuta a superare i momenti difficili della vita, ti insegna a crescere, ti crea il carattere. Andate là fuori fate sport divertitevi. E come dico sempre a mio fratello, non state lì a perdere troppo tempo con i videogiochi». A differenza di un anno fa anche dai social le sono venute testimonianze di entusiasmo e affetto. «Sono stati tutti molto carini - racconta - e in moltissimi mi hanno mandato screenshot e video della gara. Ringrazio tutti quanti per il tifo scatenato. Cercherò di rispondere a tutti, spero di farcela». La rabbia e l'odio sembrano un ricordo lontano: «Non mi interessa quello che è successo. Penso sempre a quello che mi hanno insegnato i miei genitori: ricordati delle persone che ti sono state vicine nei brutti momenti, sono gli stessi con cui devi gioire nei momenti belli. Per ora sono felicissima, la mia famiglia è felice, i miei amici son felici. Siamo tutti felici».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero