Non tutti sono Marcello Lippi: fisico da Paul Newman, mondiale vinto, successi e successi con la Juve. Quindi, se sei Lippi scegli di stare fermo o di andare a pesca, oppure di...
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A SPASSO DA RE
La maledizione azzurra continua: il 19 gennaio 2018 finisce la sua avventura - di appena otto mesi - negli Emirati Arabi Uniti con l’Al Nasar. Un arcobaleno in banco e nero, insomma, quello di Cesare. Altro che Lippi. Prima di Cesarone, sorte più o meno analoga è toccata a Roberto Donadoni: dopo l’Italia addio sogni di gloria, addio grandi squadre. Eppure con la Nazionale, nonostante milioni di critiche, non ha fatto malissimo. Il suo problema è che veniva dopo Lippi, per tanti era come passare dal frack alla cannottiera. Quindi il coro era che non avesse personalità e che fosse inadeguato. Donadoni era e resta un bravo allenatore, che bene ha fatto a Napoli, a Cagliari (esonerato da Cellino, ma non è una notizia...), è stato eroico a Parma (che stava fallendo) e ha fatto benino (specie nella prima parte) nel triennio di Bologna. Altro tecnico a spasso? Antonio Conte, ma qui siamo su un altro livello. Conte è un bravo allenatore ed è stato un ottimo ct (sfiorando la semifinale all’ultimo Europeo) e ha vinto la Premier con il Chelsea. Quindi dall’azzurro al blues, la decadenza non lo ha riguardato. Adesso anche lui è un disoccupato e aspetta chiamate interessanti, che lo aiuti a rinunciare ai soldoni che gli deve versare Abramovich. E Tutti i giorni, Antonio prega: che la maledizione azzurra non colpisca anche lui. Guardate Ventura. E’ andato al Chievo. Che in classifica ha meno di zero. Bene, no?
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Il Messaggero