ROMA La sera di Yokohama è un geroglifico che racconta un anno intero. O una tessera che riproduce e reca in sé tutto l'arcobaleno del 2016. La sera di Yokohama...
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LA QUESTIONE
In genere, a questo punto, sbuca il paragone con Leo Messi. È più forte l'uno o l'altro? E, poi, forte in che senso? Probabilmente, va detto, se fossero nati a 10 o a 15 anni di distanza nessuno avrebbe avuto dubbi ma, aiutati (o traditi) dalla prospettiva, tutti avrebbero decretato una sostanziale parità. Dunque, non potendo avere la controprova, è forse più utile tentare di capovolgere la questione. Così vien da pensare che Messi e Ronaldo, nell'ossessionarsi a vicenda, in realtà si sono motivati oltre ogni immaginazione. Superare se stessi per superare l'avversario. Del resto, si sa, si cresce in regimi di concorrenza: e non certo di monopolio. E quindi non è del tutto sbagliato dedurre che senza Messi, Ronaldo non sarebbe stato «così» forte. E, analogamente, neppure Messi sarebbe stato «così» forte, se non avesse avuto il suo nemico intimo Ronaldo al fianco. Di sicuro sono e rimarranno i più grandi del secolo.
LE MERAVIGLIE
Intanto Zidane continua a spendere prestigio nel mondo. Per dirne una, negli 11 mesi vissuti da tecnico ha collezionato tre titoli eguagliando il risultato ottenuto in Spagna da Mourinho. Ieri è diventato anche il quarto predestinato capace di vincere il Mondiale per club sia da giocatore che da tecnico dopo Ancelotti, Cubilla e Mujica. Oggi il Real Madrid vola e non perde da 37 gare in sequenza. All'orizzonte si delinea già la Juventus di Conte, che infilò 43 sfide positive. Il 2017 assicura meraviglie.
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Il Messaggero