Cristante e Mancini, gemelli divisi dalla Nazionale

Cristante e Mancini, gemelli divisi dalla Nazionale
Due facce della stessa medaglia. La delusione e la felicità albergano a distanza nei volti di Mancini e Cristante. Al fotofinish il difensore ha perso l’Europeo,...

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Due facce della stessa medaglia. La delusione e la felicità albergano a distanza nei volti di Mancini e Cristante. Al fotofinish il difensore ha perso l’Europeo, sorpassato da Toloi nelle gerarchie stilate dal ct che ha invece regalato un posto a Bryan, escludendo (abbastanza a sorpresa) Pessina. Atalanta-Roma finisce quindi 1-1. Gianluca ha fatto buon viso a cattivo gioco: ora, prima del ritiro, avrà più tempo a disposizione da dedicare alla figlia Ginevra, nata lo scorso 18 luglio, e alla moglie Elisa. Inutile però girarci intorno: l’esclusione pesa. Anche perché la scelta del suo omonimo poteva essere più digeribile qualora la rosa dell’Italia fosse stata ristretta a 24 elementi. Toloi infatti può giocare anche come terzino destro e questa duttilità, con meno calciatori a disposizione, poteva giustificare la decisione. Ma con 26 calciatori, due terzini destri (Di Lorenzo e Florenzi a destra) e due sinistri (Spinazzola e Emerson Palmieri) che all’occorrenza possono anche essere spostati di fascia, la scelta del ct è più dura da accettare. A sorridere, è soltanto Mourinho che potrà averlo a disposizione dai primi giorni di ritiro. 


LA RIVINCITA 
Lo Special One dovrà invece aspettare Cristante, bravo a sfruttare le ultime gare di campionato, una volta restituito al suo ruolo naturale in mediana, per rimontare e ritagliarsi un posto per l’Europeo. Bryan ha preso come numero di maglia il 16, lo stesso di De Rossi, e vive questa convocazione come una rivincita. Paradossalmente l’evoluzione tattica avuta nell’ultimo biennio, infatti, anziché arricchirlo ha rischiato di trasformarsi in un boomerang: da trequartista a centrocampista, poi difensore, il 26enne di San Vito al Tagliamento è diventato un jolly che in chiave azzurra ha rischiato a lungo di rimanere nella manica. Questa convocazione è il premio per un calciatore che seppur poco convinto («Non è il mio ruolo ma mi adatto», disse il 22 novembre, dopo Roma-Parma) non ha mai voltato le spalle a Fonseca. Rilanciato da Gasperini come trequartista e capace di segnare 15 reti in 59 gare (coppe comprese) nell’Atalanta, ritrovarsi a fare il difensore, seppur in modo atipico, non è stato il massimo. 
IN SIMBIOSI 

Mancini e Cristante hanno lo stesso agente e il contratto in scadenza nel 2024. In tempi non sospetti il gm Pinto ha lasciato intendere come i due debbano proseguire in giallorosso e ne ha già parlato con Riso a marzo, rimandando ogni discorso a fine stagione. Soprattutto la situazione del difensore è da monitorare: Gianluca guadagna 1,5 milioni con 2 bonus da 100mila euro ciascuno che scattano a 15 e 25 presenze. Per prolungare l’accordo chiede un sostanzioso aumento che lo possa portare a guadagnare intorno ai 3 milioni. È disposto anche ad inserire eventualmente una clausola rescissoria, tenendosi così aperta una porta per il futuro. Non è un mistero che sia in Premier che in Italia (Inter e Juventus) il difensore abbia i suoi estimatori. Dovrebbe essere più semplice, invece, trovare un’intesa per Cristante. Attualmente il centrocampista percepisce leggermente di più (1,9 quest’anno, 2 il prossimo con annessi bonus). Anche per lui, la via è tracciata: adeguamento più prolungamento.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero