«Per noi è sempre importante avere la chiarezza del calendario. Ma in questo caso non abbiamo date certe. Ufficialmente è il 13 luglio, ma hanno cancellato...
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Djokovic ha anche perso qualche partita importante, che ha fatto venire brutti pensieri al vincitore degli ultimi Australian Open: «Nel 2010 ho perso con Melzer ai quarti del Roland Garros, ho pianto dopo questo ko - ha detto -. Era un momento negativo, volevo lasciare il tennis perché vedevo tutto nero - racconta Nole -. È stata una trasformazione, perché dopo quella sconfitta mi sono liberato. Avevo vinto in Australia nel 2008, ero numero 3 del mondo ma non ero felice. Sapevo che potevo fare di più, ma perdevo le partite più importanti contro Federer e Nadal. Da quel momento mi sono tolto la pressione, ho cominciato a giocare più aggressivo: qui è stata la svolta». Dal serbo è poi arrivata una dichiarazione d'amore all'Italia. In piena emergenza coronavirus Djokovic ha fatto una donazione all'ospedale di Bergamo. «Amo l'Italia. Ho vissuto per molto tempo in Italia, a Perugia e a Firenze, mi ha sempre attratto la cultura e la lingua - sottolinea - Mi sento un pò italiano e quello che è successo a Bergamo, Milano e in Lombardia ha toccato il mio cuore. Abbiamo amici di Bergamo che mi hanno raccontato della situazione drammatica, non volevo si sapesse della mia donazione, ma l'ho fatto con il cuore». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero