Il governo tende una mano allo sport La serie A ha un buco da 600 milioni

Il governo tende una mano al calcio e allo sport in generale. E di fatto certifica che tutto il movimento è in crisi. Non solo la serie A. Il decreto firmato ieri dal...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il governo tende una mano al calcio e allo sport in generale. E di fatto certifica che tutto il movimento è in crisi. Non solo la serie A. Il decreto firmato ieri dal Consiglio dei ministri ha inserito, tra le altre cose, la sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi per tutte le società, professionistiche e dilettantistiche fino al 31 maggio con pagamenti spostati al 30 giugno (in un’unica soluzione). Altrimenti è possibile una rateizzazione con di 5 versamenti mensili a partire da giugno. Inoltre c’è la possibilità di ricevere seicento euro di indennità a tutti i lavoratori autonomi del comparto e ai “collaboratori sportivi”. Sarà una tantum per aiutare chi è rimasto senza entrate a causa della chiusura di tutte le strutture sportive. Prevista anche la cassa integrazione in deroga. Un primo passo per sostenere tutte le società in crisi economica. 


LEGGI ANCHE --->Coronavirus, il bacio a distanza tra Garay e la moglie ha commosso Spagna e Argentina

“FORZA MAGGIORE”
Un provvedimento caldeggiato da tutto il mondo dello sport e in particolar modo dalla Federcalcio che nei giorni scorsi si era esposta molto sull’argomento. A seguito della lettera inviata dal Coni in data 12 marzo, la Figc ne ha inviata un’altra il 14 a tutte le sue leghe in cui inviata a raccogliere tutte le varie istanze e a consegnarle entro e non oltre lunedì 23 marzo. Nelle due pagine il presidente Gravina rivendica anche un ruolo di centralità della federazione in questa interlocuzione con il governo. Non a caso sta già lavorando ad un provvedimento da presentare al Mef che verrà esaminato per i prossimi decreti che verranno emanati. Si parla di abbattimento dell’Irpef sui contratti di lavoro per sei mesi, sospensione dei pagamenti degli interessi passivi sui finanziamenti bancari e leasing, la possibilità attraverso il rilascio di un certificato di forza maggiore di rinegoziare con fornitori e dipendenti i contratti inerenti alla gestione societaria. La forza maggiore non può essere applicata ai diritti tv, mezzo principale di sostentamento del calcio. Ecco perché per questo si è pensato a due strade: 1) riduzione dell’iva e abbattimento al 10% di quella sugli abbonati. 2) destinare al calcio una quota dei proventi delle scommesse sportive. Un vecchio cavallo di battaglia della Figc targata Gravina. 

LEGGI ANCHE --->Lega Serie A, i club compatti: «Portiamo al termine la stagione»

LA STIMA
Un primo bilancio delle perdite è già stato fatto, in attesa del rapporto che Deloitte stilerà in settimana. Un buco enorme. Basti pensare che la serie A da sola lamenta una perdita di quasi 600 milioni (se il campionato non dovesse ripartire). Quasi 450 sarebbero i mancati introiti dei diritti tv nazionali e internazionali. A cui vanno aggiunti i mancati incassi del botteghino circa 70 milioni e ricavi terzi come ad esempio il merchandising e led bordocampo (50 milioni). 


LEGGI ANCHE --->Coronavirus, stop IVA per imprese nelle aree più colpite Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero