E alla fine volarono gli stracci. Se la positività di Novak Djokovic, di altri tre colleghi e svariati altri “congiunti” ha fatto sì che l’Adria...
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RISPOSTA PER LE RIME
Ma dalla Bulgaria la risposta del clan Dimitrov non tarda ad arrivare. «Dopo tre mesi di isolamento, Grigor è andato direttamente a Belgrado - ha detto Georgi Stoimenov, il manager del giocatore, parlando a un sito locale - Né lì, né più tardi a Zara, gli è stato proposto o è stato costretto a fare il tampone. Gli organizzatori dell’evento sono i soli responsabili del protocollo sanitario del torneo e delle regole da seguire. Grigor ha rigorosamente osservato tutte le norme da loro imposte e le leggi e i regolamenti esistenti». Sarebbe poi divertente capire quali fossero queste regole, considerando che il torneo ha dato l’impressione un po’ a tutti di essersi svolto alla “vecchia maniera”, senza cioè nemmeno una delle restrizioni imposte dalla diffusione del Covid-19.
TORNEO TRICOLORE
Bastava capire che le misure di sicurezza, vere e stringenti, non condizionano necessariamente lo spettacolo. E’ quello che stanno mostrando i Campionati italiani assoluti di Todi dove il favorito Lorenzo Sonego ha dovuto annullare tre match point ad Andrea Pellegrino prima di imporsi per 7-6 2-6 11-9. Il tennis “ufficiale” che si sta giocando a Todi è all’insegna delle misure sanitarie concordate con le autorità scientifiche. Tra i protagonisti anche Federico Gaio, n.130 Atp, che ha avuto parole dure contro Djokovic: «Dobbiamo essere bravi in questo periodo ricco di difficoltà. Purtroppo il n.1 del mondo non ha dato l’esempio sperato. Bisogna indossare la mascherina e dare l’esempio. Non è facile, non è piacevole, ma dobbiamo andare avanti rispettando le regole». Esattamente quello che sta accadendo in Umbria nel torneo organizzato da MEF Tennis Events e dalla Federazione Italiana Tennis. Il circolo ha anche aperto agli spettatori: i biglietti sono acquistabili solamente online e ogni sessione di gara è aperta a un massimo di 109 spettatori. Il pubblico deve indossare la mascherina e al termine di ciascuna sessione le tribune vengono sanificate con vaporizzatori certificati. All’ingresso viene misurata a tutti la temperatura, giocatori e staff compresi. In tutti i locali e le vie di transito, igienizzate costantemente, sono presenti gel. Le auto di servizio sono sanificate con spray disinfettante dopo ogni utilizzo e le sedie dei giocatori stessi sono posizionate su lati opposti del campo. A tutti viene consegnato un kit di sicurezza che contiene asciugamani personali, mascherine e buste in plastica per sigillare la biancheria sporca. Prima e durante il match l’arbitro dà tutte le istruzioni tenendosi a distanza di sicurezza, anche quando scende dalla sedia per controllare il segno. Il tennis post Covid-19 è questo: fondamentale ripartire in sicurezza.
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Il Messaggero