Bundesliga, dal ministro dello Sport via libera alla ripresa

Bundesliga, dal ministro dello Sport via libera alla ripresa
La Bundesliga scalda i motori: Horst Seehofer, ministro dell'Interno con delega allo Sport, è favorevole a una ripresa del campionato tedesco di calcio, nonostante la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Bundesliga scalda i motori: Horst Seehofer, ministro dell'Interno con delega allo Sport, è favorevole a una ripresa del campionato tedesco di calcio, nonostante la pandemia di coronavirus. «Trovo plausibile il programma proposto dalla Lega e sostengo un riavvio a maggio», ha dichiarato Seehofer, intervistato dalla Bild tre giorni dopo una riunione delle autorità tedesche per decidere sull'argomento. La Lega tedesca (DFL) sostiene una ripresa delle partite a porte chiuse intorno a metà maggio, il che renderebbe la Germania il primo grande campionato europeo a riprendere l'attività agonistica.


Il ministro, che svolge un ruolo chiave nel governo su questo tema dati i due portafogli di cui è responsabile, ha però sottolineato che squadre e giocatori dovrebbero rispettare diverse condizioni e non avrebbero diritto a «nessun privilegio». «Se c'è un caso di coronavirus all'interno di una squadra o del suo staff, il club nel suo insieme, e forse anche la squadra contro la quale ha giocato per ultimo, dovrà mettersi in quarantena per due settimane - ha sottolineato Seehofer - Continueranno quindi a sussistere rischi per il calendario e per
la classifica». Il ministro ha anche respinto l'idea che i club abbiano un accesso privilegiato ai test rispetto al resto della popolazione, mentre i club hanno suggerito esami molto frequenti sui giocatori come misura di prevenzione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero