Alla Parigi-Nizza bis di Groenewegen. Giornata negativa per Aru

Alla Parigi-Nizza bis di Groenewegen. Giornata negativa per Aru
Ancora una vittoria per Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma) che in volata ha vinto la seconda tappa della Parigi-Nizza: 163,5 chilometri da  Les Breviaires a Bellegarde. Al...

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Ancora una vittoria per Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma) che in volata ha vinto la seconda tappa della Parigi-Nizza: 163,5 chilometri da  Les Breviaires a Bellegarde. Al secondo posto lo spagnolo Cortina (Bahrain-Merida), terzo Gilbert (Deceuninck-Quick Step), seguito da un bravissimo Matteo Trentin (Mitchelton-Schott).  Giornata negativa per Fabio Aru (UAE Emirates) che ha tagliato il traguardo con un ritardo di oltre 14 minuti.

Nella classifica generale, Groenewegen è sempre al comando con un vantaggio su Kwiatkowski di 12” e Luis Leon Sanchez di 13”.
Anche nella seconda tappa della Parigi-Nizza è stato il vento a fare da padrone, rendendo complicata una tappa che sulla carta sembrava semplice. Più volte i corridori sono stati costretti ad assumere la posizione a ventaglio per difendersi dalle raffiche di vento, e in più occasioni il plotone si è ritrovato spezzato in più tronconi. 
Da registrare anche la brutta caduta di Barguil, costretto al ritiro e a recarsi in ospedale per accertamenti. A terra anche Il colombiano  Gorka Izagirre e Uran. Quest’ultimo però è riuscito a portare a termine la corsa. 
Negli ultimi chilometri di corsa il vento ha spezzato nuovamente il plotone e in testa,a giocarsi la volata,  sono rimasti: Groenewegen, Cortina, Gilbert, Trentin, Kwiatkowski, Luis Leon Sanchez e Bernal. 
La Sky ha avuto un ruolo importante ricucendo i buchi e portando il gruppo a velocità elevatissime, ma il forcing non è bastato per conquistare la vittoria. Groenewegen ancora una volta ha dimostrato di essere non solo il più forte, ma anche il più astuto, aspettando l’attimo giusto per uscire fuori, andando a prendersi questa seconda vittoria. 
Domani si correrà la terza frazione 200 km da Cepoy a Moulines-Yzeure. Per  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero