Chiesa: «Torno a settembre, la Juve deve ritrovare cattiveria. Ecco cosa serve alla Nazionale in questo momento»

Chiesa: «Torno a settembre, la Juve deve ritrovare cattiveria. Ecco cosa serve alla Nazionale in questo momento»
L’Italia lo aspetta, la Juve non vede l’ora di riabbracciarlo. Il conto alla rovescia per Federico Chiesa è già iniziato, dopo il grave infortunio e...

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L’Italia lo aspetta, la Juve non vede l’ora di riabbracciarlo. Il conto alla rovescia per Federico Chiesa è già iniziato, dopo il grave infortunio e l’operazione al crociato della scorsa stagione, ma ci vorrà ancora un po’ di pazienza. «Sogno di tornare in campo il prima possibile, ma ci sono delle tabelle da rispettare. Ho ricominciato a correre, penso di tornare a settembre». Chiesa e Salvai sono stati i testimonial d’eccezione dell’inaugurazione del nuovo Hub Educativo riqualificato con il sostegno della Juventus, l’ex viola si coccola Vlahovic e chiama Di Maria. «Avevo già fatto coppia con Dusan, mi trovo benissimo in campo, è un amico fuori. Non vedo l’ora di giocare insieme e fargli fare qualche gol in più. Di Maria? è un fuoriclasse. Ha vinto, ma per il mercato bisogna parlare col presidente». Nessuno spoiler sul prossimo numero di maglia, la 10 molto probabilmente da quelle di Dybala finirà sulle spalle di Pogba. «Farebbe piacere a chiunque indossare la numero 10, poi alla Juve soprattutto. A luglio saprete che numero ho scelto, l’anno prossimo dobbiamo ritornare alla mentalità Juventus, con più cattiveria». Serve un cambio di rotta per l’azzurro : «In Italia arrivano giocatori che dopo mezz’ora vengono etichettati come nuovi Messi e Ronaldo. Io ho avuto la fortuna di avere le persone giuste accanto e incontrare gli allenatori giusti che hanno saputo aspettare e dare consigli. In Nazionale abbiamo bisogno di cambiamento, di giocatori nuovi, freschi ma anche di cambiare il sistema italiano. Siamo indietro rispetto alle altre Nazioni. I giocatori in Italia non giocano: manca talento o è un problema di sistema? Bisogna iniziare a farsi anche delle domande e a cambiare mentalità. E Mancini è la persona adatta».

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Il Messaggero