Comincia l’Inter e sarà un inizio soft. In Champions, come in campionato. Domani sera, alle 18,55, contro lo Slavia Praga. Poteva andare peggio. È quello che...
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LA CONDIZIONE FISICA
Molto più impegnativo sarà il debutto delle altre tre italiane in Champions. Per il valore degli avversari e non solo. La Juventus, lo si è capito a Firenze, non sta niente bene: condizione fisica deficitaria - anche a Parma e contro il Napoli era calata enormemente nell’ultima mezz’ora - e muscoli di seta - troppi due infortuni dopo pochi minuti di primo tempo, e poi quei crampi di Danilo... Se manca la salute, altro che fare la rivoluzione, come si chiede a Sarri, meglio non uscire proprio di casa. E invece mercoledì c’è da andare subito a Madrid, contro l’Atletico, pure reduce da una sconfitta e pure alle prese con una certa trasformazione tattica, ma comunque davanti a Real Madrid e Barcellona nella classifica della Liga. Brutta gatta...
Niente di peggio però del Liverpool, se guardiamo alle condizioni di forma delle rivali di questa prima settimana di Champions. Cinque partite, cinque vittorie, cinque punti di vantaggio sul Manchester City: non era mai successo nella storia della Premier che una squadra avesse tanto vantaggio dopo le prime cinque giornate. Eppure, contro il Liverpool, il Napoli si è sempre trovato piuttosto bene, battendosi quasi alla pari e mettendo i campioni d’Europa in carica in difficoltà maggiori rispetto a quanto non abbiano fatto squadre più facoltose e più titolate in campo internazionale. Ancelotti peraltro la sa lunga, anche più di Klopp.
E poi c’è l’Atalanta, la splendida Atalanta che ieri ha confermato la sua maturità acquisita, facendosi tutt’altro che distrarre dal magico debutto Champions, altrimenti non avrebbe vinto a Marassi all’ultimo respiro. Il viaggio comincia da Zagabria, con la Dinamo caricata dal primo posto in campionato. Il sorteggio non è stato cattivo, ma per continuare a coltivare il sogno, e provare a lottare se non con il Manchester City, almeno con lo Shakhtar per il secondo posto, si deve cominciare bene. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero