Lo stop del calcio femminile al tempo del Coronavirus deve rappresentare una occasione per fare le riforme e guardare al futuro di tutto il movimento. È il messaggio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Il calcio maschile - sottolinea la Morace - va avanti non dobbiamo dimenticarcelo perché ci sono altri interessi. Scusate ma per il calcio femminile non è così, anzi usiamo questo tempo per preparare bene la Nazionale visto che da settembre in poi avrà impegni importanti. Tutti i campionati professionistici e più strutturati del nostro si sono fermati. Questo non deve essere un alibi, ma un momento in cui la federazione può fare delle riforme».
Morace sottolinea che «il problema del calcio femminile è sempre stato che si diceva no al professionismo perché non c'era sostenibilità, però questa pandemia ha fatto vedere che la sostenibilità è tirata anche in altre parti del calcio. Perchè se in serie A delle squadre falliscono perché non entra l'ultima rata di Sky si capisce che la sostenibilità è sul filo. Io dico - ribadisce - che questo è un momento giustissimo per le riforme: era normale che non si aveva la forza economica per rispettare il protocollo, se poi la salute delle giocatrici è meno importante di quella dei giocatori allora alzo le mani. Ci guadagnerà Milena Bertolini per la Nazionale - conclude l'ex bomber della Nazionale - facciamo un bel programma e qualche amichevole». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero