Si fa chiamare Metta o Panda. Ma adesso che è in Italia pensa già a un altro nome da attaccarsi addosso. Questa è la sera di Metta World Peace, il campione che viene dalla...
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LA RISSA IN TRIBUNA
Ron Artest è un personaggio dentro e fuori dal campo. Ex rapper, re dei playground dove lo chiamavano True Warrior (Vero Guerriero), è uno che non la manda a dire a nessuno e già ci aspettiamo qualche sparata qui da noi. Ben venga, in questo nostro basket soporifero che ha bisogno d’essere scosso con vigore. E lui non è tipo da rimanersene calmo. Una volta, quasi una dozzina di anni fa - era il 2004 e giocava con gli Indiana Pacers – Artest litigò (eufemismo) con mezzo quintetto di Detroit finendo poi per fare a pugni in tribuna con i tifosi. Quelli della Lega non ci pensarono due volte: lo squalificarono per 86 partite. Nel 2011, stavolta in campo, rifilò una gomitata pazzesca ad Harden, di Oklahoma City, prendendosi uno stop di 7 turni. Ha giocato con Chicago, Indiana, Sacramento, Houston, Los Angeles Lakers (titolo nel 2010) e New York Knicks. Nel 2003-2004 Artest, come allora si chiamava, è stato nominato miglior difensore della Lega. Difensore ma anche bomber. Difatti, dalla stagione 1999-2000, quella del suo esordio in Nba, fino a quella 2009-2010, Ron è sempre andato in doppia cifra (nel 2004-2005 ha viaggiato alla media di 24,6 punti). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero