Aggrapparsi mani e piedi a Felipe Caicedo. Come fosse una reliquia. E non lasciarlo mai, sperando che succeda nulla, altrimenti sarebbero davvero guai. Con Correa fuori per un...
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POSSENTE E SILENZIOSO
Altri attaccanti al posto di Felipe, avrebbero alzato la voce o quanto meno preteso più rispetto, invece Caicedo resta sempre al suo posto, soddisfatto e, per sua stessa ammissione, felice del ruolo che ricopre nella squadra. Anche per questo motivo Inzaghi ha pressato la società l’estate scorsa per far restare l’attaccante e portarlo al rinnovo di contratto. Un personaggio amato soprattutto dalla tifoseria. Ci ha messo un po’ anzi per la verità ha faticato non poco, visti che gli è stato detto di tutto, ma ha avuto pazienza e la dote di farsi scivolare tutto addosso fino a divenire uno dei beniamini del pubblico laziale. Ora avrà l’opportunità di giocare titolare sia con la Spal che col Verona, probabilmente anche col Parma, mostrando ancora una volta di cosa è capace. All’interno dello spogliatoio non è uno che parla molto, ma tutti gli vogliono bene e lo rispettano. Sempre insieme a Jony, Patric, Leiva, Correa e Luis Alberto. E’ un piccolo gruppo, ma molto affiatato, forse, nonostante la presenza di Caicedo, anche il più rumoroso e coinvolgente dello spogliatoio laziale, grazie alla musica latina americana che tanto piace al Tucu. E al ritmo di queste canzoni, il Panterone è pronto a guidare la Lazio in avanti ed essere ancora più decisivo per l’approdo in Champions.
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Il Messaggero