Caicedo, l'uomo della provvidenza adesso diventa fondamentale

Felipe Caicedo (foto ROSI)
di Daniele Magliocchetti
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Giovedì 30 Gennaio 2020, 09:30
Aggrapparsi mani e piedi a Felipe Caicedo. Come fosse una reliquia. E non lasciarlo mai, sperando che succeda nulla, altrimenti sarebbero davvero guai. Con Correa fuori per un po’ e con Immobile diffidato, l’ecuadoregno resta la certezza della Lazio in attacco. Sarà lui insieme a Ciro e col giovane Adekanye a trascinare il reparto avanzato biancoceleste, finché non rientrerà il Tucu e sempre che non arrivi qualcuno dal mercato all’ultimo minuto. Il Panterone è uno che non tradisce mai e quando viene chiamato in causa è sempre lì, pronto a dare una mano, con prestazioni e gol importanti. Il ruolo di terza punta quasi non gli addice per i numeri che sta portando avanti in questa stagione E’ il suo miglior avvio in carriera, mai aveva fatto così bene: cinque reti in quindici presenze. Non male per uno che parte spesso dalle retrovie. Ma quello che più sorprende sono i minuti totalizzati, 549, in base alle cinque realizzazioni in campionato, che ha portato Felipe a segnare un gol ogni 110 minuti, praticamente una rete a partita. Una media da vero bomber d’area di rigore. Gol, ma anche assist o occasioni propiziate in favore dei compagni e Immobile ne sa qualcosa. L’intesa con Ciro è una delle migliori qualità della Lazio in avanti. Negli ultimi quindici metri, I due si trovano che è una meraviglia.

POSSENTE E SILENZIOSO
Altri attaccanti al posto di Felipe, avrebbero alzato la voce o quanto meno preteso più rispetto, invece Caicedo resta sempre al suo posto, soddisfatto e, per sua stessa ammissione, felice del ruolo che ricopre nella squadra. Anche per questo motivo Inzaghi ha pressato la società l’estate scorsa per far restare l’attaccante e portarlo al rinnovo di contratto. Un personaggio amato soprattutto dalla tifoseria. Ci ha messo un po’ anzi per la verità ha faticato non poco, visti che gli è stato detto di tutto, ma ha avuto pazienza e la dote di farsi scivolare tutto addosso fino a divenire uno dei beniamini del pubblico laziale. Ora avrà l’opportunità di giocare titolare sia con la Spal che col Verona, probabilmente anche col Parma, mostrando ancora una volta di cosa è capace. All’interno dello spogliatoio non è uno che parla molto, ma tutti gli vogliono bene e lo rispettano. Sempre insieme a Jony, Patric, Leiva, Correa e Luis Alberto. E’ un piccolo gruppo, ma molto affiatato, forse, nonostante la presenza di Caicedo, anche il più rumoroso e coinvolgente dello spogliatoio laziale, grazie alla musica latina americana che tanto piace al Tucu. E al ritmo di queste canzoni, il Panterone è pronto a guidare la Lazio in avanti ed essere ancora più decisivo per l’approdo in Champions.
 
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