La Juve guarda ai mercati aperti di Cina e Qatar per sistemare i conti

Mario Mandzukic
C’era una volta il gruppo degli intoccabili e l’allenatore che dettava nomi e ritmo del mercato. Oggi qualcosa è cambiato se a parte Chiellini, Ronaldo e...

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C’era una volta il gruppo degli intoccabili e l’allenatore che dettava nomi e ritmo del mercato. Oggi qualcosa è cambiato se a parte Chiellini, Ronaldo e Szczesny la Juve ha messo tutti in discussione, scegliendo di giocare per la prima volta a carte scoperte. Una strategia coraggiosa che ha dato ottimi frutti in entrata, con parametri zero di lusso (Buffon, Rabiot e Ramsey) e un top in difesa come de Ligt, meno in uscita con quasi tutti i big che hanno fatto muro all’eventuale cessione. Oggi, a mercato chiuso, la Juve si ritrova con Mandzukic e Can fuori dalla lista Champions, parecchi “esuberi” da ricollocare e quasi un centinaio di milioni in meno a bilancio, nonostante le cessioni di Kean all’Everton (27,5 milioni), Cancelo al City (28 milioni di plusvalenza nello scambio con Danilo) e Spinazzola alla Roma (7,5 milioni di plusvalenza). Nessun addio illustre: nonostante le offerte Dybala, Higuain, Mandzukic, Khedira, Matuidi, Can, De Sciglio e Rugani sono rimasti, così come Perin e Pjaca che proseguiranno il recupero a Torino per essere poi piazzati a gennaio. Sarri ora si ritrova col difficile compito di dover gestire una rosa XL, nonostante l’avviso ai naviganti nel precampionato: «Dobbiamo tagliare sei giocatori dalla lista Champions». Alla fine, considerando l’infortunio di Chiellini (intervento riuscito, tempi di recupero stimati sui 6 mesi) che ha di fatto salvato Rugani, i sacrificati sono due, ma i piani di Paratici a inizio estate erano tutt’altri.

OSTACOLI

Molte cessioni non sono andate in porto per gli alti ingaggi abbinati ai bonus, facilmente raggiungibili, e per la riluttanza di tanti a lasciare una squadra titolata come la Juventus. Emblematica l’estate di Dybala: trattato con United, Tottenham e Psg, è rimasto come vice del suo connazionale Higuain, già presente nella lista dei cedibili. Di certo la Joya ha pagato anche la questione dei diritti d’immagine. Un nodo che si riproporrà in futuro, se il numero 10 bianconero non risolverà in tempi brevi il contenzioso da 40 milioni con la Star Image. Inevitabile quindi per il Ceo Paratici riprendere da subito le discussioni con gli agenti dei cosiddetti esuberi, per proiettarsi con anticipo alla prossima finestra di riparazione, quanto mai utile per intavolare nuovi scambi e tenere sott’occhio le richieste dalla Cina. Lo stesso Mandzukic, accostato anche a due club del Qatar, potrebbe considerare le ricche offerte da Pechino e Nanchino dopo i netti no degli anni passati. Le opzioni per il croato del resto non sono mancate neanche nel corso di questa estate. Dal Psg al Borussia Dortmund, tanti i rifiuti illustri dell’ex Wolfsburg intenzionato a giocarsi quasi a sorpresa le sue carte pure con Sarri in panchina. Ne sa qualcosa il ds del Psg Leonardo, protagonista di un blitz a Torino per provare a convincere Mandzukic ma che si è concluso con un nulla di fatto. E se l’esclusione dai 22 può condizionare il mercato di Emre Can, la presenza nella lista Champions non tutela del tutto Rugani. In caso di un’occasione per la difesa, pure l’ex Empoli tornerà a gennaio sull’elenco dei sacrificabili. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero