È la prima agenzia di rating del calcio, ed è italiana. Si chiama PlayRatings ed è nata quasi per gioco, a Roma, da un gruppo di economisti...
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IL CASO DI SALAH
Ancora, lo stesso calciatore, trasferito in un certo club può produrre un valore economico significativamente differente in base al suo salario, alla sua performance attesa e futura, come anche sulla base della durata del suo contratto. Pensiamo a Salah: quando fu trasferito al Liverpool era l’acquisto più caro di sempre del club inglese. Secondo la piattaforma, se avesse continuato a performare come per la Roma sarebbe stato un acquisto assai azzardato, ma le prestazioni in maglia “Reds” dell’egiziano hanno accresciuto il suo valore del 230%. PlayRatings, a differenza di altre piattaforme attualmente in sviluppo dagli organi di controllo calcistico, non nasce per limitare i prezzi gonfiati dei calciatori, ma per tradurre gli scenari possibili di performance in scenari economici e ottenere indicatori di convenienza e di rischio utili per arrivare in trattativa preparati, e per ridurre i rischi di investimenti che nel calcio, a volte, rasentano l’irrazionalità. Il Cies, su mandato della Fifa, sta sviluppando una propria piattaforma per individuare eventuali storture nelle trattative calcistiche. Il sistema di valutazione messo a punto dal Cies, però, oltre a non legare le prestazioni dei calciatori ad una specifica società sportiva (con il suo contesto di fatturato, patrimonio e potenziale di audience), offre valutazioni poco attinenti alla realtà. Evidentemente, battezzare un valore unico di mercato per ogni calciatore può risultare un esercizio azzardato. Altre ne nasceranno, ma l’Italia - anche questa volta - segna la strada. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero