Questo calcio che riparte è zoppo, ma piace a tutti. La sua stranezza, il suo essere imperfetto, il suo dover/voler, per forza, riscrivere le regole. Lo sta dimostrando...
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ABITUDINI
Poi, l’assenza di pubblico annulla una vecchia abitudine e spazza via dalle squadre quel vantaggio il poter giocare in casa. Oggi o domani, dentro e fuori sarà più o meno la stessa cosa. Vedi la Coppa Italia: il povero Napoli dovrà difendere, nella semifinale di ritorno, lo 0-1 conquistato a San Siro, in un San Paolo vuoto. L’Inter, dunque, non subirà le antiche pressione nel suo tentativo di rimonta. Pensiamo al campionato, invece. La Lazio deve vincere lo scudetto e abbattere la Juve, impresa già riuscita all’Olimpico. Lo scontro diretto sarà allo Stadium, che solitamente ha fatto la differenza e ha portato punti in più ai bianconeri. Quel giorno, tra il 18 e il 19 luglio, sarà quasi una sfida alla pari a Torino.
INFORTUNI
Avrà un sapore strano anche Atalanta-Lazio, perché la squadra di Gasperini utilizza il suo pubblico come un’arma impropria e stavolta non c’è. Non era facile giocare al Gewiss Stadium, lo sarà di più tra qualche settimana. Anche la Roma avrà alcuni sui vantaggi per prendersi i punti Champions, come quello di fare visita al Napoli e al Milan, squadra che è sempre meglio affrontare in casa. Così come la Juve, che i giallorossi dovranno affrontare allo Stadium all’ultima giornata (e la Lazio quel giorno sarà impegnata al San Paolo). Il fronte, come detto, è stato aperto dalla Bundesliga, campionato nel quale si registrano pochissime vittorie casalinghe. Dopo tre giornate post lockdown, le 27 partite disputate nel nuovo corso, sono appena 5 le vittorie della formazione di casa con una percentuale del 18,51%. Sarà un calcio nuovo, per via del periodo, nel quale di solito i calciatori sono sotto preparazione e abituati a noiose amichevoli porta soldi. La Bundesliga insegna anche che nelle prime tre giornate, è aumentato il numero degli infortunati. I rischi sono all’orizzonte anche dalle nostre parti, ma la voglia di ricominciare ci fa guardare oltre. Si gioca per il piacere (dei tifosi) e soprattutto per la sopravvivenza (dei club). E si accetta tutto. Anche guardare il calcio al contrario.
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Il Messaggero