Boicottaggio social, alla protesta si aggiungono i piloti di Formula 1 Hamilton, Norris e Russell

Boicottaggio social, alla protesta si aggiungono i piloti di Formula 1 Hamilton, Norris e Russell
Il boicottaggio social contro l'ostilità e gli abusi razziali online trova oggi nuovi adepti: dopo che nella giornata di ieri numerosi attori del mondo dello sport come...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il boicottaggio social contro l'ostilità e gli abusi razziali online trova oggi nuovi adepti: dopo che nella giornata di ieri numerosi attori del mondo dello sport come la Premier League, la Uefa e la Figc avevano manifestato la loro adesione al silenzio stampa sociale, oggi anche parte del mondo della Formula 1 ha deciso di sposare la causa. In particolare, tra i piloti, troviamo George Russell e Lando Norris, oltre al pluricampione del mondo Lewis Hamilton, che da sempre è molto sensibile al tema dei diritti e dell'inclusione. In questo caso sul web: «Per solidarietà con la comunità calcistica - ha twittato il campione della Mercedes - questo fine settimana oscurerò i miei canali social», ha annunciato Hamilton.

Hamilton parla di razzismo, di come rendere il mondo della F1 meno esclusivo e... di ritirarsi non ne ha voglia

Hamilton

«Non c'è posto nella nostra società - ha postato sui social il 7 volte campione del mondo - per qualsiasi tipo di abuso, online o no, e per troppo tempo è stato facile per pochi pubblicare odio da dietro i loro schermi», così Hamilton. Che poi ha aggiunto: «Mentre un boicottaggio potrebbe non risolvere la questione da un giorno all'altro, dobbiamo chiedere un cambiamento quando è necessario, anche quando sembra un compito quasi impossibile. Lo sport ha il potere di unirci - ha concluso -. Non accettiamo gli abusi come parte dello sport, ma invece, siamo quelli che fanno la differenza per le generazioni future», così Hamilton su Twitter.

Russel

Il classe 1998 Russell, pilota della Williams Racing, ha rilasciato le sue dichiarazioni attraverso un video postato sul suo account ufficiale Instagram: "Mi sono sentito come se fosse mio dovere farne parte - dice il giovanissimo britannico, già abbastanza maturo da prendere una posizione netta - Spero che apprezzerete il mio punto di vista, la mia opinione e speriamo che tutti possiamo apportare un cambiamento", così Russel.

Norris

Alle parole di Russel ed Hamilton fanno eco quelle dell'ancora più giovane Lando Norris, ventunenne di Bristol e pilota della Mclaren, che invece il messaggio lo lascia a testo, con delle emblematiche parole bianche su sfondo nero in cui si legge: "Supporterò il boicottaggio dei social media questo weekend. Tutti qui soffrono di abusi ad un certo punto, e le società di social media devono fare di più per affrontarli."

Infine anche la F1: "Sosteniamo le azioni della Premier League e di altri organismi sportivi e atleti nel sottolineare che deve essere fatto di più per sradicare gli abusi online". Si marcia tutti insieme quindi, per combattere un fenomeno di difficile estirpazione ma che con l'unione di intenti piò e deve essere sradicato.

Sabato a Portimao, Hamilton può raggiungere il record storico delle 100 pole

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero