Barcellona-Roma 5-1: finisce ai quarti di Champions League il sogno delle giallorosse

Ma la serata rimane. E anche la consapevolezza di poter crescere ancora

Barcellona-Roma 5-1: finisce ai quarti di Champions League il sogno delle giallorosse
Il sogno finisce al Camp Nou. Ed è anche giusto, perché la Roma non è al livello del Barcellona. Ed è finita anche in goleada: 5-1. Peccato. Avanti ci...

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Il sogno finisce al Camp Nou. Ed è anche giusto, perché la Roma non è al livello del Barcellona. Ed è finita anche in goleada: 5-1. Peccato. Avanti ci va la squadra di Giraldez. Molto più attrezzata, pronta per partite di questo livello: per le catalane è la quinta semifinale di fila in Champions League. Di un altro pianeta. Le giallorosse in campo ci hanno messo la personalità giusta, quella che s’è vista nella parte finale della sfida dell’Olimpico ma tutto questo non è bastato. Sono mancati i miracoli di Ceasar – ma questa volta poteva davvero poco – ed è mancata la qualità lì davanti, nell’ultima scelta, fin quando ovviamente c’è stata partita. Oltre, comunque, anche a quella forza fisica che si vede subito, a primo impatto, che è tutta dall’altra parte del campo. Peccato sì, perché la Roma avrebbe meritato un risultato diverso per tutto quello che ha cercato di fare. Conoscendo i propri limiti e anche le caratteristiche di una squadra forte, costruita per vincere. Ma la serata rimane. E anche la consapevolezza di poter crescere ancora. Certo, c’è anche un poco di amarezza per quello che è stato il trattamento riservato dalla società catalana al centinaio di tifosi giallorossi che sono arrivati in Spagna: il “consiglio” è stato quello di non entrare dentro lo stadio con i colori della Roma. Qualcuno fuori dal Camp Nou ha protestato, diversi però quella sciarpa l’hanno tenuta al collo. 

 

SUPERIORITÀ

Alla fine, comunque, è stato da brividi l’applauso riservato a Bartoli e compagne. In Catalogna hanno visto una squadra che ci ha messo tutto quello che aveva. La partita è durata poco. Undici minuti. Questo è stato il tempo che è servito a Rolfo per trovare la rete che ha spaccato il match con la botta da dentro l’area di rigore. La Roma ha avuto il merito di non uscire mentalmente subito dalla partita, ma di cercare almeno il gol della consolazione. Giugliano, qualche pallone buono lo ha servito davanti, dove Giacinti ha lottato. Ma la numero 9 non è mai stata accompagnata come doveva dalle compagne. E, quando qualcuna l’ha fatto, come detto le scelte sono state errate. E a questi livelli quando crei qualcosa, o almeno dai l’impressione di poterlo fare, devi segnare o tirare in porta. La Roma non è riuscita in nulla. Nel primo tempo il Barcellona ha dilagata prima con Leon e poi di nuovo con Rolfo e a inizio ripresa ha segnato con Oshoala e con Guijarro. Per Serturini, invece, in ogni caso, la serata sarà magica. Lei il gol davanti a 54mila persone lo ha trovato. Esultando. La responsabile del settore femminile della Roma, ieri mattina all’interno dell’Hotel che ha ospitato la squadra, ha parlato con i cronisti presenti. «La società mi è sempre stata vicina. Non solo con le parole ma anche con i fatti. La Roma all’inizio di questa avventura, e cioè dal momento in cui è nata la Roma femminile, investiva 1,5 milioni di euro all’anno, è chiaro adesso che questo budget è aumentato. E, se dovessimo vincere lo scudetto, non mi tirerei indietro nell’andare a bussare alla porta e chiedere un impegno maggiore». Portare il tricolore a casa – sabato si gioca contro il Milan al Tre Fontane per la terza giornata della poule scudetto – ha un valore doppio. E adesso la testa è solamente al sogno tricolore, da strappare alla Juventus. Si riparte con 5 punti di vantaggio e una partita in meno. 

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Il Messaggero