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Il caso Negreira non molla il Barcellona. Sta dividendo l’opinione pubblica spagnola. Da una parte il club ha scelto la strategia del silenzio, dall’altra parte la giustizia spagnola continua a cercare di far luce sulla vicenda dopo aver aperto il procedimento per presunti reati di corruzione tra privati in ambito sportivo, amministrazione scorretta e falso in atto commerciale. Viene contestato il pagamento di più di sette milioni di euro a José Maria Enriquez Negreira mentre era vicepresidente del Comitato Tecnico degli Arbitri.
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Il danno reputazionale
A riportare la notizia è il quotidiano sportivo As, che sottolinea come i tifosi siano arrabbiati per la crisi di credibilità e reputazione che ha eroso non solo l’immagine globale del Barcellona, ma anche l’istituzione arbitrale. Negli stadi degli avversari sono state tante le rimostranze come la pioggia di banconote targate Barcellona e la chiara richiesta di mandare il club in Segunda Division. «Questa cosa mi sorprende», ha detto il tecnico dei catalani, Xavi.
Le critiche
Invece, così Javier Tebas, presidente della Liga: «È la cosa peggiore che sia successa al calcio spagnolo nella sua storia». Così come Miquel Iceta, ministro della Cultura e dello Sport: «Si tratta di un qualcosa di molto grave che danneggia l’interesse pubblico, l’immagine del calcio e dello sport in generale». L’Uefa monitora e non esclude un’esclusione dalle coppe europee. Uno scenario che, però, il Barça sembra essere pronto a fronteggiare con una richiesta multimilionaria alla Uefa di ben 100 milioni di euro. Anche perché in questa inchiesta sarebbe determinante la decisione della giustizia spagnola che, a processo, sarà chiamata a valutare eventuali violazioni penali nel caso Negreira. Qualora queste non dovessero essere riscontrate, la Uefa non potrebbe opporsi alla giustizia spagnola e, pertanto, rischierebbe di dover risarcire il Barcellona.
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