Si è messa al collo due ori mondiali e due argenti olimpici, eppure racconta di non essersi mai emozionata quanto ieri, mentre dalla tribuna assisteva ai salti di sua...
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Fiona come ha vissuto la gara di Larissa?
«Da tifosa mi sono divertita, da mamma sono stata malissimo. All’inizio ero preoccupata per il maltempo, perché sotto l’acqua non è mai bello saltare. Poi per fortuna il cielo si è aperto e sono stata felice per tutte le atlete. Ho sofferto tantissimo salto dopo salto, adesso sono contenta».
Si era mai emozionata in questo modo?
«Penso di no, neanche quando vincevo le medaglie d’oro. Oggi (ieri per chi legge, ndr) è stata una cosa speciale. Trentadue anni fa avevo conquistato lo stesso titolo di Larissa, non è una cosa normale. Lei ha fatto una garona. Mia mamma mi ha mandato un messaggio dicendo che negli occhi di Larissa ha rivisto la grinta che avevo io da ragazza».
Fin dove potrà spingersi la sua erede?
«Preferisco non dire niente. Nell’atletica a volte è questione di fortuna, è come vincere una lotteria. La strada davanti a lei è davvero lunga. Pensate che io ho smesso a 35 anni e lei ne ha solo 17. Ci saranno momenti belli e brutti. L’importante è che abbia passione e voglia, pian piano realizzerà quanto ha fatto e deciderà come andare avanti».
Che consiglio le darà?
«Di non ascoltare nessuno e andare avanti».
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Il Messaggero