Atalanta, una lezione al calcio italiano. E che entusiasmo a Bergamo...

Atalanta, una lezione al calcio italiano. E che entusiasmo a Bergamo...
La qualificazione dell’Atalanta agli ottavi di Champions è una lezione per tutto il calcio italiano perché regala una speranza. Quella di una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La qualificazione dell’Atalanta agli ottavi di Champions è una lezione per tutto il calcio italiano perché regala una speranza. Quella di una “piccola” realtà calcistica cresciuta grazie alla pianificazione eccellente della famiglia Percassi. Un club da prendere come esempio, al di là dell’epico risultato raggiunto alla prima partecipazione nella massima competizione continentale. I bergamaschi non sono più una novità, una sorpresa, almeno in Italia. Che sia stata un’impresa sono anche i numeri a dirlo: 0 punti nelle prime tre gare (come il Newcastle nel 2002-2003) e un punto nelle prime quattro (come la Lokomotiv Mosca 2002-03). Una cosa praticamente quasi mai vista. Prendano appunti tutte le società perché grazie a una strategia oculata si possono centrare traguardi impensabili fino a qualche anno fa. Un’impresa festeggiata a Bergamo, con la gente che si è riversata in strada per acclamare Gomez e compagni. Inoltre, tantissimi tifosi hanno atteso la squadra all’aeroporto di Orio al Serio. Erano addirittura più di 1.500 con cori, bandieroni e fumogeni. Il più acclamato non poteva non essere Gian Piero Gasperini, il vero stratega di questa impresa. Che già pensa alla gara di campionato con il Bologna perché è con il lavoro, la pianificazione, il sudore, il sacrificio, che è potuta nascere questa Dea. Ora tra le migliori 16 squadre d’Europa.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero