«Con la Lazio il recupero della prima giornata mercoledì sera è già una partita di cartello». Gian Piero Gasperini illustra il senso di una...
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Che prima ancora dell'avversario sul campo parla di come il mondo del pallone sta affrontando quell'altro, alla luce delle 12 nuove positività nel Genoa, sua squadra per sette anni: «Nelle ultime 13 partite dello scorso campionato, in 3 mesi, non c'erano casi stati: forse al ritorno dalla vacanze c'è stato un calo dell'attenzione, che invece va mantenuta molto alta - la riflessione -. L'impressione è che sia difficile trasmettere il virus tra avversari, ma che sia più facile negli spogliatoi e in genere negli spazi comuni. Per questo siamo sottoposti a controlli continui. L'apprensione esiste». Negativizzati anche Zapata (il primo era stato Sportiello, al ritorno da Valencia, a marzo), l'indisponibile Gollini («Lui e Pessina recuperano per novembre») e Palomino alla seconda settimana di settembre, Gasperini ha l'imbarazzo della scelta per la formazione: «Davanti, in attesa di Miranchuk e Ilicic, possiamo usare Malinovskyi e Pasalic oppure le due punte pure come Duvan e Muriel, ottimi sabato scorso - riflette -. Lammers sarà da inserire come tutti gli acquisti. Ma con la Lazio i precedenti ci dicono che è una sfida quasi sempre ricca di gol: dobbiamo limitare la loro efficacia offensiva, circoscrivere il raggio d'azione a Immobile, Correa, Luis Alberto e Milinkovic-Savic».
«Resto dell'idea che solo Juventus e Inter, al massimo forse anche il Napoli, siano impegnati nella corsa scudetto, anche se qualcun altro accredita anche noi.
Il Messaggero