«Il terzo posto è qualcosa di straordinario, e anche d'imprevisto. E adesso preparate il passaporto, perché andiamo in un'altra Europa, in stadi...
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Quindi il futuro del tecnico, che piace a Roma e Milan, dipende da Percassi? «Sì, ma anche da poter avere una condivisione su quello che è - risponde -. L'Atalanta è arrivata terza. Questo sarà un punto, serenamente. Ci confronteremo, quest'anno c'è stato qualcosa perché ad agosto ho detto 'mercato tristè perchè avevamo perso sei giocatori, poi si è detto che è la rosa più forte dell'Atalanta. Perché siamo due binari molto distanti. Poi si arriva a gennaio... se sono credibile sono felice». Gasperini ha in mente qualcos'altro? «Con Percassi fu un incontro che mi illuminò, ero convinto di fare un buon lavoro in mezzo a mille difficoltà. La musica della Champions ti resta nella testa? Ci credo». «Ha lasciato De Rossi? Ha avuto un grande riconoscimento, ormai le bandiere sono sempre più rare. Mi ricordo che a Bergamo a gennaio contro di noi non ha giocato, però mi ha avvicinato e mi ha detto che non sapeva se avrebbe continuato, ma che se avesse smesso avrebbe avuto desiderio di pasarae una settimana con me, per vedere i miei metodi, perché vuole fare l'allenatore. La cosa mi ha fatto piacere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero