Un centravanti da ritrovare. E non è una questione di poco conto trattandosi di Dzeko. Eliminato con la sua Bosnia dalla corsa all’Europeo, a Edin resta la Roma....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un centravanti da ritrovare. E non è una questione di poco conto trattandosi di Dzeko. Eliminato con la sua Bosnia dalla corsa all’Europeo, a Edin resta la Roma. Giocherà chiaramente la Nations League (la prossima settimana contro Olanda e Polonia) che tuttavia rimane una competizione volta perlopiù ad accrescere il ranking delle nazionali e permettere qualche esperimento ai ct, non certo con l’appeal di una coppa del Mondo o un campionato europeo. L’ennesima delusione che si somma ad un’estate anomala, difficile da dimenticare.
AGO DELLA CHAMPIONS
Edin va recuperato. Mentalmente più che fisicamente. Inutile girarci intorno: il centravanti a fine agosto si vedeva ormai proiettato a Torino (aveva già preso in affitto la casa lasciata da Pjanic) per disputare gli ultimi due anni della carriera nella Juventus, al fianco di Ronaldo, protagonista in campionato e in Champions. Dover cancellare tutto e tornare in un contesto che, almeno inizialmente, ha come obiettivo massimo quello di arrivare quarto, per un campione del suo calibro non è semplice. E in questo caso non c’entra l’amore per la maglia, per la città o la tifoseria ma una semplice questione di motivazioni che non si può nemmeno bypassare asserendo che lo stipendio che percepisce (7,5 milioni) basta per farsele venire. Premessa d’obbligo: la professionalità di Dzeko non è minimamente messa in discussione. L’entusiasmo invece sì. Tra l’altro da quando il bosniaco (fine giugno) è stato accostato alla Juventus, è come se avesse perso il killer instinct. Singolare per un signore che in carriera ha segnato la bellezza di 292 gol in 694 partite, nazionale e coppe incluse, e attualmente gli basta soltanto una rete per diventare, da solo, il quarto marcatore all time della Roma per poi lanciarsi all’inseguimento di mostri sacri come Pruzzo e Totti. Eppure Edin nelle ultime 18 gare giocate (4 con la Bosnia, il restante con la Roma tra campionato, coppa e amichevoli) ha segnato appena 3 volte (Verona, Torino e contro l’Italia). Giovedì sera fallire l’ultimo obiettivo in carriera legato alla Nazionale, lo ha certamente scosso. E ha intaccato ulteriormente il suo morale, non certo alle stelle. Un problema non di poco conto: le possibilità per la Roma di arrivare in Champions passano per i piedi e per i gol del bosniaco. Aspettando di conoscere meglio l’adattabilità di Borja Mayoral al calcio italiano (ma lo score al Levante di 11 reti in 63 gare non lascia pensare a un bomber ma più ad un attaccante di manovra), Fonseca ha bisogno del miglior Dzeko.
RAPPORTO DA RICOSTRUIRE
A tal proposito va ricostruito anche il rapporto con il tecnico.
Il Messaggero