Ancelotti, dall'esonero a Napoli alla quinta finale Champions: perché è la vittoria di Florentino Perez (l'unico a credere in lui)

Sta vivendo un 2022 straordinario. Ha appena trionfato nella Liga, conquistando vette nel calcio irraggiungibili a tutti gli altri allenatori

Anche le leggende piangono di gioia perché ogni impresa è una storia in più da lasciare ai posteri. Carletto Ancelotti sta vivendo un 2022 straordinario. Ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Anche le leggende piangono di gioia perché ogni impresa è una storia in più da lasciare ai posteri. Carletto Ancelotti sta vivendo un 2022 straordinario. Ha appena trionfato nella Liga , conquistando vette nel calcio irraggiungibili a tutti gli altri. È l'unico allenatore nella storia – anzi, della Storia con la «S» maiuscola perché di questo si tratta – ad aver vinto il campionato nei cinque top tornei d'Europa. Un percorso iniziato con il Milan nel 2004 e proseguito con Chelsea (2010) , Psg (2013) , Bayern Monaco (2017) e adesso Real Madrid (2022) .

In mezzo tre Champions con due squadre diverse (Milano 2003 e 2007; Real 2014). Stesso numero di trofei (ma loro con lo stesso club) di Bob Paisley (Liverpool 1977, 1978 e 1981) e Zinedine Zidane (Real 2016, 2017 e 2018). Con tanto di finale persa in maniera rocambolesca a Istanbul nel 2005 , sempre alla guida dei rossoneri, con il Liverpool: in vantaggio per 3-0 si fece riprendere in 6' nella ripresa, per poi sfiorare molte volte il gol vittoria e perdere invece ai rigori. Giusto per dare quel tocco di umanità meravigliosa a una leggenda.

Ed è splendido l'abbraccio tra Carletto di Reggiolo e il figlio Davide, che fa parte dello staff e accanto a lui, in piedi, ha seguito gli ultimi istant di un match che vedeva il Manchester City approdare in finale di Champions, il 28 maggio a Parigi, contro il Liverpool. Ma tutto è stato riscritto negli ultimi istanti della semifinale di ritorno contro Pep Guardiola, già morto da Ancelotti in semifinale nel 2014 al Santiago Bernabeu, quando il catalano sede sulla panchina del Bayern Monaco . «Non ci credevate, eh? Uomini di poca fede», ha aggiunto Carlo con un pizzico di ironia. «Scherzi a parte, ci credevano in pochi, ma i giocatori sì. In questo stadio basta una piccola scintilla. Ne sanno qualcosa anche Psg e Chelsea».

Champions League, il Liverpool è in finale: battuto 3-2 il Villarreal in Spagna

Quando è tornato a Madrid, nel giugno 2021, è stato accolto con scetticismo . Arrivava dall'Everton e tutti credevano fosse in fase calante. Gli ultimi successi con il Bayern Monaco: Supercoppa e Bundesliga nel 2017. Poi un anno e mezzo a Napoli (con tanto di esonero) e un anno a mezzo a Liverpool, sponda Everton appunto. In lui ha creduto soltanto Florentino Perez , il padre padrone del Real. Il club spagnolo adesso, nella quinta finale in carriera di Carletto, può vincere la Champions numero 14. E consacrare, se ancora ce ne fosse bisogno, l'allenatore italiano come, probabilmente, il migliore di sempre .

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero