A 57 anni compiuti Carlo Ancelotti deve aver conquistato in definitiva l’arte (e il privilegio) di trovare l’armonia in ogni angolo del mondo. Così, questa...
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Poi, con aria distesa ma decisa, Carlo ha spiegato il valore, e il peso, e la misura della propria missione bavarese. «Io non sento pressioni. Sono qui per continuare la tradizione del calcio offensivo e non per fare rivoluzioni», ha scandito. Eccolo, allora, il nodo. Quando il Bayern nel 2013 decise di affidarsi a Guardiola, scelse di costruirsi una nuova identità attraverso la genialità tattica di Pep. A pensarci, però, l’esperimento ha tutt’altro che convinto i dirigenti del club: o forse li ha molto spaventati. Di qui l’idea tedesca di virare sulla solidità di Ancelotti. Quanto a Guardiola, va annotato che ha lasciato nello spogliatoio del Bayern un messaggio di auguri per Carlo. «Con tanta stima, un grande in blocca al lupo!», ha scritto Pep in italiano. «Già, è stato molto carino», ha confidato Ancelotti, placido, prima di correre a godersi le note di una banda musicale locale sul prato dell’Allianz Arena.
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Il Messaggero