Roma, rosa da snellire: almeno 12 esuberi con obiettivo 100 milioni di plusvalenze

Schick
Cambia la proprietà, non mutano invece le priorità. Che per la Roma, targata Pallotta o Friedkin, almeno per questo post-stagione sono sempre le stesse: cedere....

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Cambia la proprietà, non mutano invece le priorità. Che per la Roma, targata Pallotta o Friedkin, almeno per questo post-stagione sono sempre le stesse: cedere. Dodici, forse anche di più gli elementi che il club vorrebbe vendere. Senza ds, con Baldini uscito di scena e con il club che è in attesa del closing e della convocazione dell’assemblea nel quale s’insedierà il nuovo cda, la strada è a dir poco in salita. 


GRUPPO DA SMANTELLARE

Se è vero infatti che quest’anno la sessione di mercato terminerà il 5 ottobre, non può comunque passare inosservato come la Roma si radunerà tra 15 giorni (27) e che il countdown al campionato recita ad oggi -38. Il lavoro di Fonseca (o chi per lui, benché il tempo giochi a favore del portoghese) non si prospetta semplice. Perché iniziare una stagione (dove l’obiettivo è arrivare ad una rosa di 23 elementi), lavorando con più della metà dei calciatori che non rientrano nei piani dell’allenatore, non è il massimo. Tra l’altro se comprare non sarà facile, vendere nel mercato post-Covid potrebbe rivelarsi ancora più difficile. Il motivo è semplice: benché il Fpp sia slittato al giugno del 2021, la Roma non può permettersi di fare minusvalenze. E in alcuni casi bisognerà ingegnarsi per evitarle. Per Bianda ad esempio (che pesa ancora per 3,7 milioni) l’unica via praticabile è stata quella del prestito al Zulte Waregem. Stesso di discorso per Fuzato al Gil Vicente. Altri due che potrebbero partire sono Spinazzola e Pau Lopez: il primo però pesa ancora a bilancio per 24,1 mentre il portiere per 20,6. Capitolo a parte merita Pastore. Ieri si è operato in artroscopia all’anca sinistra. La prognosi è da valutare ma non sarà inferiore ai 45 giorni. Il futuro è un punto interrogativo ma l’argentino continua a rappresentare un macigno per i conti: oltre allo stipendio di 4,5 milioni, figura a bilancio ancora a 15,3. Schick, per il quale ora sembra essersi mosso il Milan (anche se la destinazione più probabile rimane la Bundesliga: Lipsia favorito ma occhio all’Hertha Berlino), con gli ammortamenti è sceso a 19,2. Karsdorp è a quota 6,652 milioni, Coric a 5,3 mentre Olsen (per il quale c’è stato un timido sondaggio del Bayer Leverkusen ma lo svedese punta a tornare in Sardegna) a 6,07. Più facile, al netto dell’assenso da parte dei diretti interessati (e in alcuni casi non sarà un proforma), privarsi di Perotti (2,088), Florenzi (1,172), Bruno Peres (3,04), Juan Jesus (1,976) e Fazio, il cui costo è stato completamente ammortizzato. A questi, vanno aggiunti i calciatori che la Roma ha già deciso di sacrificare: Under (7,8) e Kluivert (12,7). Sinora le uniche entrate sono arrivate da Gonalons (4 milioni, ufficializzato ieri dal Granada in virtù di un accordo automatico dovuto alla salvezza del club spagnolo) e da Defrel (9 milioni, anche questa operazione andata in porto con la permanenza in serie A del Sassuolo). A livello di plusvalenze i due hanno però fruttato appena 2,5 milioni. Un primo passo. Ma il traguardo (considerando che l’obiettivo si aggira sui 100 milioni entro giugno 2021) appare lontano.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero