Addio a quella bella “febbre a 90°”. Addio a Novantesimo Minuto, come si chiamava a tutte lettere con la sigla Pancho di Jack Trombey, inizio alle 17.45 del 27...
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E una serie di conduttori “da paura”, nel senso buono: Bisteccone nostro, Giampiero Galeazzi, per dire. E non se ne nominano altri per non farsi nemici. Se non l’ultimo conduttore, che dovrà spegnere il mito, Paola Ferrari: «E’ una scelta epocale della Lega che trovo gravissima; non si può costringere tutti a pagare per vedere calcio, specie in un momento come quello che stiamo vivendo, di crisi economica». Già, perché per dirla tutta Novantesimo Minuto nonostante gli orari strampalati del campionato in programma, è stata una delle poche trasmissioni tv a resistere al crollo degli ascolti. Anche da 20 milioni di persone ai tempi d’oro. Quando il calcio era diverso e si esibivano i campioni della tecnica del pallone. Quelli che sono finiti, spazzati via dal calcio ipermoderno del grande fisico e dall’abbonamento, anche più d’uno, se vuoi vedere tutto quello che, magari liofilizzato, dava Novantesimo Minuto. Quel minuto che non c’è più. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero