Gli Uffizi "moderni, efficienti e belli" come il Louvre di Parigi, il Moma di New York, le Tate Galleries di Londra. Le gallerie di Firenze conquistano la top ten...
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Le motivazioni. Schmidt, direttore "straniero" in Italia («con carta d’identità italiana»), si è insediato a Firenze nel novembre del 2015 dopo aver vinto il concorso internazionale indetto dal Ministero dei Beni culturali sulla scia della riforma voluta dall'ex inquilino del Collegio Romano Dario Franceschini. Sono tre anni che Schmidt, tedesco di Friburgo, classe ‘68, è sbarcato nelle Gallerie fiorentine convertite all’autonomia gestionale. E dai suoi quasi due metri d’altezza teutonica, ha inanellato un programma fitto di iniziative. Schmidt, un misto di garbata ironia, aplomb e praticità, è stato "nominato" perchè «ha portato uno stile di gestione più moderno nei musei italiani pesantemente burocratizzati», spiega Blouin Artinfo. E, ancora, si legge nella motivazione che Eike Schmidt «nei tre anni trascorsi dalla sua nomina ha migliorato enormemente le strutture per i visitatori, inaugurato nuove e splendide sale dedicate a Leonardo e Michelangelo, e ha aumentato gli ingressi aprendo il museo a concerti, proiezioni di film ed eventi».
Gli altri competitor. In Europa vince per numero la Gran Bretagna con Maria Balshaw delle Tate Galleries, e a Londra sono nominati Hartwig Fischer del British Museum e Charles Saumarez Smith del Royal Academy of Arts. Segue la Francia con due direttori a Parigi: Laurence Des Cars del Musée d'Orsay, e Jean-Luc Martinez del Musée du Louvre. Gli altri sono il direttore del National Palace Museum di Taiwan, quello del Los Angeles County Museum of Art, del Museum of Modern Art di New York, del Brooklyn Museum di New York. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero