Per secoli è apparsa come una radura brulla e amena, cuore di una collinetta con affaccio proprio sui giochi d'acqua del Canopo. Fino all'estate scorsa, quando gli...
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Come tasselli di un gigantesco puzzle, sono riemersi gli elementi di un affresco che impreziosiva il soffitto, “popolato” di mascherine, figurine di sfingi e grifoni. La notizia è stata presentata al meeting annuale dell'Archaeological Institute of America di San Francisco e annunciata da Live Science. Un altro tassello che aiuta ad interpretare la famosa leggendaria città residenziale di Adriano, buen retiro dell'imperatore filosofo, concepita sotto la suggestione di luoghi-meraviglia esplorati nei suoi viaggi nel Mediterraneo orientale.
LA COLLINA DEL MISTERO
«L'aspetto significativo della scoperta è di aver fatto luce su una zona della Villa Adriana mai indagata prima, dove avevamo avanzato solo ipotesi», precisa l'archeologo Zaccaria Mari, responsabile dell'area per la Soprintendenza archeologica del Lazio. Successo non da poco per uno scavo didattico avviato dalla Columbia University nel 2013 grazie alla convenzione con la Soprintendenza statale. Ma chi era il proprietario di questo appartamento? Secondo Francesco de Angelis, docente di storia dell'arte e archeologia alla Columbia, qui dimorava sicuramente un personaggio di alto livello sociale, esponente di spicco nella vita della corte tiburtina. «L'appartamento era indubbiamente confortevole e lussuoso». Lo studioso pensa ai veri abitanti della Villa, ai membri dello staff, agli amministratori che la gestivano e la mantenevano secondo le direttive dell'imperatore. L'applicazione della tecnologia ha giocato, poi, un ruolo chiave nell'interpretazione dell'area. Strategico è stato l'uso delle scansioni radar per riuscire a leggere sotto la superficie del sito. La squadra di studiosi è riuscita così a decifrare un più vasto complesso di strutture murarie all'interno della Villa di Adriano, collegato agli ambienti dell'appartamento. Come se fosse un quartiere di lusso, cuore e motore della Villa imperiale. L'edificio scavato, dunque, non appare isolato. Come riflette de Angelis «Faceva parte di un più ampio gruppo di edifici». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero