La gestione del patrimonio è all'origine della causa tra Tinto Brass e i figli. Il maestro del cinema erotico italiano è finito sotto tutela dopo un ictus e i...
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Myriam Catania e l'addio a Luca Argentero: «Ecco perché ci siamo lasciati»
Lo scorso settembre, all'indomani delle nozze, il figlio Bonifacio ha presentato istanza vincendo la causa nel mese di marzo. La moglie, nominata amministratore dei beni, si è mostrata in disaccordo sottolineando comunque che non è necessario nominare terze persone quando c'è un coniuge e che «Tinto è persona capace e autonoma».
Il regista e la moglie, in ogni caso, hanno deciso di impugnare la decisione del giudice, e hanno dato incarico a un legale di presentare reclamo in Corte d'appello. «Accade a volte che a un certo punto della vita siano i figli a portarti in tribunale. E' successo anche a Sofocle quando aveva novant'anni e fu accusato di dilapidare il suo patrimonio. Ma Sofocle chiese al giudice una cosa semplice: 'Dica lei se sono un folle'. Non solo non lo condannarono, ma lo portarono a casa in trionfo», è stato il commento del regista al Corriere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero